A Perugia il congresso annuale di Women for Oncology Italy, la rete delle donne oncologhe italiane
PERUGIA – Women for Oncology Italy, l’associazione delle donne oncologhe italiane, ha scelto la città di Perugia per il suo meeting annuale. Il 22 e 23 marzo alla Sala della Vaccara, a Palazzo dei Priori, le specialiste che hanno dato vita alla prima rete al femminile del settore, si riuniranno per fare il punto della situazione sullo stato dell’arte dell’oncologia. L’incontro nel capoluogo umbro coinvolgerà professioniste provenienti da tutta Italia per confrontarsi sul concetto di leadership in oncologia e, soprattutto, su come sviluppare al meglio le proprie abilità personali per costruire un rapporto medico-paziente efficace: una vera e propria necessità in una fase storica in cui l’«alleanza terapeutica» è in crisi e la carenza di risorse in sanità riduce sempre più il ‘tempo medico’ spendibile con il paziente. In occasione della due-giorni, che si aprirà con il saluto dei rappresentanti delle istituzioni locali, si terranno dibattiti e momenti di dialogo interdisciplinare. L’iniziativa unirà l’aggiornamento medico al confronto con professionisti di altri settori: dall’impresa al mondo della comunicazione. Giovedì alle 15 una case history di imprenditorialità, di cui sarà protagonista l’imprenditrice umbra Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato e presidente della Luisa Spagnoli. Tra gli appuntamenti di venerdì c’è la tavola rotonda intitolata ‘Radio, carta stampata e televisione: l’informazione scientifica attraverso i mezzi di comunicazione’ alla quale interverranno il presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli, e i giornalisti Federica Becchetti (Rai TGR Umbria) e Max Pagani (radio RDS). Si affronterà il tema delle fake news a carattere scientifico e del ruolo dei media tradizionali nella diffusione di una corretta informazione. Tra i relatori ci saranno inoltre Leonardo Cenci, fondatore della onlus ‘Avanti Tutta’ e l’avvocato Giuseppe Caforio, presidente dell’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro. Il meeting sarà infine l’occasione per mappare il fenomeno del Burnout in Italia, sindrome sempre più diffusa anche nella classe medica italiana e legata alla gestione di un carico professionale che espone il professionista a situazioni di stress e vulnerabilità. La dottoressa Rita Chiari, consigliere di Women for Oncology e coordinatrice della sezione umbra dell’Aiom (Associazione italiana di Oncologia medica), spiega: «Ancora oggi le donne fanno fatica ad affermarsi in ambito professionale perché devono destreggiarsi tra famiglia e lavoro; sono poco preparate a fare il ‘capo’ e si scontrano con stereotipi di genere. La donna, anche senza essere medico, è un punto di riferimento per parenti, familiari e colleghi e il carico di lavoro e psicologico la rende più soggetta al Burnout. In Italia solo il 15% dei 223 primari di oncologia è donna. L’obiettivo di Women for Oncology è aprire la strada a una futura classe dirigente al femminile più preparata non solo nella professione di medico oncologo, ma anche nell’affrontare le fragilità di una professione che ci mette quotidianamente a contatto con la sofferenza».