Abbattimento liste d’attesa/2, per Smacchi: “Obiettivo: migliorere il servizio”

Il consigliere regionale del Pd Andrea Smacchi, valuta in maniera positiva le misure previste alla giunta regionale volte a affrontare le problematiche riguardanti le liste d’attesa sia in merito alla tempistica sia con riferimento ad una maggiore appropriatezza delle prestazioni sanitarie che porti alla riduzione degli esami non necessari. Il piano di intervento si divide in due grandi aeree che sono la riduzione della domanda di prestazioni non necessarie e l’ aumento dell’offerta da parte delle strutture sanitarie. Con riferimento all’obbiettivo di ridurre le prestazioni sanitarie non necessarie è fondamentale la collaborazione con i medici. In particolare il problema si pone con i cittadini esenti da ticket i quali  rappresentano il 67% del totale della domanda di prestazioni sanitarie. Va evidenziato che in Umbria si effettuano circa 12 milioni di esami, di cui quasi 2milioni e 700mila circa sono visite specialistiche, 8 milioni sono esami di  laboratorio e 800.000 diagnostici. In questo quadro è importante ridurre tutte le prestazioni che non producono miglioramenti al trattamento terapeutico e che quindi il medico potrebbe evitare di prescrivere.

“Per quanto riguarda l’ aumento dell’offerta – prosegue Smacchi i provvedimenti principali sono l’apertura degli ambulatori nei giorni di sabato, domenica e nei giorni feriali sino alle 22, la possibilità di utilizzare professionisti di un’Azienda sanitaria anche in altre aziende fermo restando l’accesso in misura straordinaria alle strutture private accreditate,  rispettando i vincoli di spesa previsti dalla normativa nazionale. L’aumento dell’offerta all’interno delle strutture sarà perseguito, utilizzando oltre che il personale già presente, attraverso un piano straordinario di assunzioni già valutato e predisposto dalle direzioni generali. In conclusione Smacchi sottolinea come con questo ulteriore tassello la sanità pubblica umbra, insieme a quella privata accreditata che rappresenta solo il 2,5% della spesa totale del fondo sanitario regionale, fa un ulteriore passo in avanti al fine di offrire agli utenti prestazioni sanitarie di altissima qualità ed in tempi congrui rispetto alle problematiche e alle necessità individuali.

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