Assemblea diocesana, Mons. Piemontese: “Giovani attratti dal mondo social”

TERNI – Vivace e numerosa è stata la partecipazione di sacerdoti e laici, tra cui catechisti e operatori pastorali, rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali, all’assemblea ecclesiale diocesana “Chiesa, famiglia e ragazzi incontro a Gesù. Verifica del passato, orientamenti per il futuro”, la cui prima sessione si è tenuta il 9 marzo nella Cattedrale di Terni.

Dopo la preghiera iniziale presieduta dal vescovo padre Giuseppe Piemontese è seguita la presentazione, da parte del direttore dell’ufficio Catechistico diocesano don Stefano Mazzoli, dei risultati dei questionari elaborati nei mesi scorsi sull’iniziazione cristiana, per dare un quadro della realtà attuale della chiesa diocesana che genera alla fede, la comunica per una vita cristiana sempre più profonda e autentica.

«La missione di annuncio del vangelo, che ci è stata affidata, va resa attuale dal discernimento comunitario – ha detto il vescovo introducendo i lavori. Dal punto di vista civile non possiamo tacere i cambiamenti nella società e le trasformazioni nella identità della comunità civile, delle famiglie e dei ragazzi. Le famiglie, in un numero sempre maggiore non sono più supportate dal contesto cristiano e dalla grazia del sacramento del matrimonio; i ragazzi non vengono più adeguatamente accompagnati nel cammino cristiano e per di più sono attratti da svariate sirene consumistiche e distratti dalla realtà virtuale del mondo social: a questi protagonisti dell’iniziazione cristiana, a piccoli e grandi, va rivolta la nostra comprensione e attenzione in vista di un adeguato annuncio del Vangelo. Partire dal dato reale ci aiuterà ad affrontare le problematiche concrete e ad elaborare azioni comuni, in un discernimento non riservato solo ad alcuni, ma svolto in una maniera sinodale».

La verifica del cammino d’iniziazione cristiana è stata avviata dall’ufficio Catechistico diocesano a quattro anni dalla pubblicazione del direttorio diocesano L’Iniziazione cristiana dei ragazzi (marzo 2012) che ha fornito linee comuni di riflessione e di azione nell’iniziare alla vita cristiana i ragazzi in diocesi. La verifica ha interessato soprattutto il percorso 0-6 anni, il coinvolgimento delle famiglie, il tempo mistagogico, il percorso d’iniziazione cristiana in generale e la formazione dei catechisti.

I risultati hanno evidenziato che il direttorio diocesano è considerato uno strumento utile che ha aiutato a prendere maggiore coscienza, rispetto al passato, del percorso d’iniziazione che comincia dal Battesimo fino alla celebrazione della Cresima.

«Un percorso che prevede il coinvolgimento e l’accompagnamento delle famiglie – ha detto don Stefano Mazzoli – attraverso modalità nuove così come nuova è percepita la proposta catechistica, non più basata esclusivamente su un metodo scolastico, ma che attraverso esperienze mirate, prepari le famiglie e i ragazzi, più che alla celebrazione del Sacramento, alla vita cristiana intesa nella sua globalità. Il direttorio ha anche favorito una rinnovata presa di coscienza che l’iniziazione cristiana è incentrata sulla celebrazione della messa domenicale, sulla Parola e sulla carità vissuta in una concreta e viva comunità cristiana».

Poche sono le parrocchie che riescono a proporre un percorso formativo ai più piccoli, ossia dai 0-6 anni «a causa della mancanza di figure adulte preparate ad accompagnare le famiglie e i bambini in questo tratto di età – ha aggiunto Mazzoli. Ciò determina la mancanza  di un vero e proprio percorso organico a vantaggio di iniziative sporadiche legate principalmente ad eventi parrocchiali di vario genere. Buona è la proposta per l’accoglienza della coppia in occasione della preparazione al Battesimo dei figli: non più un solo incontro tenuto dal parroco, ma tre incontri con il coinvolgimento di qualche famiglia accompagnatrice».

Più omogeneo il risultato per quello che riguarda l’iniziazione cristiana e il coinvolgimento delle famiglie dei ragazzi dell’età 7-11 anni, che presenta alcune problematicità in quanto «si riconosce la debolezza che la comunità parrocchiale sperimenta nel formulare una proposta di fede robusta e significativa rivolta ai genitori. Essa è  maggiormente legata ad iniziative parrocchiali o al ritiro proposto ai figli in occasione della preparazione della celebrazione dei Sacramenti» e non quindi «del passaggio dalla straordinarietà dell’esperienza dei sacramenti celebrati, all’ordinarietà di una vita comunitaria centrata sull’Eucaristia» ha concluso don Stefano Mazzoli

Le necessità emerse sono quelle di un’attenzione al cammino globale e integrato di vita cristiana, alla prima evangelizzazione e alla mistagogia, al discernimento, all’ unità dei tre Sacramenti dell’iniziazione cristiana, alla comunità e alla formazione degli educatori-catechisti-accompagnatori «temi fondamentali che necessitano inderogabilmente di essere approfonditi per un  rinnovamento o la creazione di una comunità cristiana che sappia vivere e proporre significativamente il Vangelo in tutti i frangenti della vita».

Hanno concluso l’assemblea le relazioni da parte dei Vicari delle Foranie e gli interventi di alcuni genitori che hanno raccontato esperienze positive, difficoltà, prospettive e buone prassi già in atto o in via di realizzazione.

Le sessioni successive sono in programma per giovedì 15 marzo alle ore 16.30 in cattedrale a Terni con l’intervento di don Carmelo Sciuto, docente di Catechetica alla Pontificia università Salesiana che, partendo dai risultati della verifica diocesana, aiuterà a leggere la realtà di chiesa locale e a trovare risposte alle questioni emerse; e il  16 marzo per la sintesi e il confronto sugli orientamenti e delle prospettive, nel discernimento comunitario.

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