Assisi, il consigliere dem Pettirossi sul 25 Aprile

ASSISI – ≪Il 25 aprile è veramente una festa perché segna la liberazione dall’oppressione nazi-fascista e l’inizio di un lunghissimo periodo di pace e di democrazia in Italia e in Europa.
Di questo dobbiamo ringraziare le donne e gli uomini che misero a rischio la propria vita per donare ai propri figli un futuro migliore e per aiutare chi era perseguitato. Una straordinaria pagina di “eroismo” collettivo della nostra città, nel periodo dell’occupazione nazista, è quella che ha visto impegnati, per salvare gli ebrei in fuga dai tedeschi, esponenti del mondo religioso (il Vescovo Giuseppe Placido Nicolini, Padre francescano Rufino Nicacci, Don Aldo Brunacci), militanti antifascisti (i tipografi socialisti Luigi e Trento Brizi, Maceo Angeli e altri) e anche ex fascisti (si pensi al ruolo di Arnaldo Fortini).
In questa giornata della memoria, in cui si celebra la Resistenza, vogliamo ricordare anche alcuni antifascisti assisani: Vittorio Rinaldi, Mario Angelucci, Eliseo Biagetti, Artaserse e Maceo Angeli, Romeo Negrini, Quinto e Enzo Comparozzi, Alessandro e Maria Alessandra Mercurelli Salari, Pietro Paccoi, Giuseppe Modestini, Biulio Aisa, Giulio Pinchi, Alfredo Simonelli. 
Un ricordo particolare poi va a Giovanni Becchetti, un antifascista angelano che venne ucciso giovanissimo dalle squadre d’azione fascista nel ’22. Sarebbe opportuno, quantomeno, che venisse apposta una targa commemorativa nella via che porta il suo nome.
Vanno poi ricordati anche i componenti della prima Giunta”di liberazione”, i quali si occuparono di una duplice transizione, dalla guerra alla pace e dalla dittatura alla democrazia: il Sindaco Romano Fabbri (capo del Comitato di Liberazione locale, che guidò la città fino al 28 settembre 1946), il Vice Sindaco Alfonso Falcinelli, gli assessori Maceo Angeli, Giovanni Carpelli, Alessandro Costanzi, Antonio Diosono, Raineri Degli Esposti, Ezio Francalancia, Pio Laurenzi, Italo Modestini, Vincenzo Silvani.
Questo breve “memoriale” del 25 aprile quest’anno lo vogliamo concludere ricordando il primo Sindaco di Assisi scelto dai cittadini in libere e democratiche elezioni, l’avv. Socialista Giuseppe Sbaraglini, che nel periodo del regime fu esiliato ad Ustica insieme a Gramscie Bordiga e che mostrò subito la volontà di superare gli odi e le divisioni del passato (in un momento storico in cui molti chiedevano invece vendette ed epurazioni), per dare vita a progetti volti a perseguire il bene complessivo della città. Basti pensare alla promozione dell’associazione “Pax et Bonum”, frutto della collaborazione tra Sindaco e Vescovo, volta ad “affrontare i problemi della miseria, della fame, della umanità perduta” presenti nel territorio comunale nel dopo guerra. Gli amministratori comunali di una città meravigliosa e straordinaria come la nostra, dovrebbero sentire sempre la responsabilità, ancora oggi, di esercitare un’azione politica forte e lungimirante, puntando a creare ponti e abbattere muri. L’insegnamento che ci lasciano gli uomini e le donne che ricostruirono Assisi nel dopoguerra è che il passato deve essere ricordato, così com’è, senza mescolare tutto nel calderone, ma si debba andare oltre e lasciare il passato alle spalle, impegnandosi a costruire un futuro di speranza, di dialogo, di pace, di sviluppo economico≫.

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