Assisi, il Serafico diventa eccellenza anche per la diagnosi e la riabilitazione della dislessia

ASSISI – Anche la valutazione e la diagnosi della dislessia tra le eccellenze mediche dell’Istituto Serafico di Assisi. Da oggi, infatti, lo storico ente fondato nel 1871 da San Ludovico da Casoria, grazie al riconoscimento da parte della Regione Umbria di Ente accreditato, potrà mettere al servizio del territorio assisano la sua equipe multidisciplinare per la valutazione, la diagnosi e il trattamento riabilitativo dei disturbi dell’apprendimento in fase scolastica. “Decisamente un riconoscimento importante” dichiara la presidente del Serafico, Francesca Di Maolo,
annunciando la conferenza stampa per domani alle 11 presso l’Istituto durante la quale presenterà alle istituzioni locali e alla stampa le eccellenze, l’equipe medica e i percorsi riabilitativi che è possibile seguire all’interno della struttura.

“Con questo ulteriore riconoscimento – continua la presidente – il Serafico continuerà a prendersi cura dei ragazzi, offrendo anche alle famiglie un sostegno psicologico e culturale. E’ questa la nostra mission: valorizzare l’unicità di ogni ospite del Serafico grazie a percorsi formativi ad hoc studiati  dai nostri operatori in base alle diverse esigenze e alle differenti specificità”.

“I nostri percorsi riabilitativi – aggiunge Sandro Elisei, direttore Sanitario della struttura – sono caratterizzati da interventi intensivi, basati su modelli neuropsicologici consolidati. Lo  sviluppo di competenze  strumentali quali lettura, scrittura e calcolo di ogni bambino si completano nei primi 2-3 anni della scuola primaria, quando può essere formulata, con sufficiente certezza, la diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, identificato convenzionalmente con l’acronimo DSA”.

I DSA rappresentano in Italia una  percentuale stimata tra il 3 ed il 5% della popolazione in età scolare e in Umbria, secondo la rilevazione effettuata dal Ministero dell’Istruzione nell’anno scolastico 2011/2012, su 98.582 alunni della scuola primaria e della secondaria, 1906 sono risultati positivi ai disturbi dell’apprendimento. “Nonostante negli
ultimi anni l’attenzione al tema sia cresciuta notevolmente, si è ancora poco preparati nel riconoscere i bambini che hanno bisogno di affrontare la solarizzazione senza barriere strumentali e con un accesso privilegiato agli strumenti compensativi” fa eco il dr. Gianni Lanfaloni, psicologo clinico del Serafico e responsabile dello screening che l’Istituto sta realizzando nelle scuole dell’infanzia della regione mediante una batteria di prove standardizzate da sottoporre ai più piccoli.

Ma guai a definire i DSA segnali di una malattia: “I disturbi dell’apprendimento e della dislessia non vanno considerati sintomi di una patologia – sottolinea la Presidente Di Maolo – perché il bambino dislessico pensa in modo diverso rispetto agli altri, ma non per questo sbagliato. Il ruolo delle famiglie e degli insegnanti è quello di
imbrigliare questa creatività in modo proficuo, assistendo e sfruttando i loro punti di forza e riducendo al minimo l’effetto dei punti di debolezza. Basti pensare che hanno sofferto di dislessia moltissimi personaggi che poi hanno lasciato un’impronta nella storia: da Steven Spielberg a Steve Jobs; da Leonardo Da Vinci ad Einstein, da Beethoven a Picasso; da Walt Disney a J.F. Kennedy, da  Emile Zola a Galileo Galilei”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.