Assisi, stamattina la partenza de “Il sentiero di Francesco”

ASSISI – Partita questa mattina da Assisi la settima edizione de “Il Sentiero di Francesco”, il pellegrinaggio da Assisi e Gubbio, organizzato con il patrocinio delle Diocesi e dei Comuni di Gubbio e Assisi, del Comune di Valfabbrica, delle famiglie francescane, in collaborazione con la Regione dell’Umbria. Sospese due giorni prima del termine prefissato le iscrizioni all’evento a causa dell’elevatissimo numero di adesioni che continuano ad arrivare.

Il raduno in piazza del Vescovado, ad Assisi, con il saluto e l’accoglienza sui luoghi della spoliazione di Francesco. Intanto, il convento francescano di Gubbio sabato pomeriggio ha ospitato l’incontro con dom Gianni Giacomelli, priore del monastero di Fonte Avellana, dal titolo: “Francesco, un uomo sempre in cammino. Il cammino dell’anima e il cammino fra gli uomini”. Un prologo naturale al “Sentiero”. Il convegno, che ha avuto grande partecipazione, è stato il primo atto di un progetto più ampio denominato “Francesco di Gubbio”, messo in campo dall’associazione Area Promo, insieme alla Diocesi e al Comune di Gubbio. Un percorso che, tra il 2015 e il 2016, attraverserà anche l’anno giubilare della Misericordia, indetto da papa Francesco. L’auspicio, espresso anche sabato, è che la comunità eugubina possa dialogare sulle iniziative e gli eventi da mettere in campo per l’occasione, promuovendo un calendario unico di iniziative per l’anno giubilare.

Come suggerisce il titolo – “Francesco di Gubbio” – il progetto intende rileggere la figura di san Francesco nell’ottica del suo rapporto con la realtà sociale ed ecclesiale della Gubbio del tempo, a cominciare dal cammino che il Santo fece verso Gubbio, nell’inverno tra il 1206 e il 1207, subito dopo l’essersi spogliato delle ricchezze paterne.

Come affermato sia dal priore avellanita Giacomelli nel corso del suo intervento, sia dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli nella sua introduzione, non è sbagliato supporre che Francesco abbia deciso di andare proprio a Gubbio in un momento così cruciale della sua vita, per ascoltare tra le vie della “Città di pietra” gli echi dell’azione di sant’Ubaldo, morto una quarantina d’anni prima, e di osservarne i frutti nella vita della comunità eugubina.

Don Gianni, durante il pomeriggio, ha tratteggiato la figura di un Francesco sempre in movimento perché lui “è cammino”, colui che chiude un’epoca (certamente altomedioevale) segnata dalla stabilità monastica e apre una nuova stagione di annuncio del Vangelo fatto lungo le strade. Un Francesco radicale nelle sue scelte di vita, perché dopo aver preso coscienza, durante la prigionia a Perugia, delle vere prigioni della sua vita basata solo su esteriorità e apparenza ha necessità “non di vivere, ma di sopravvivere” e di vincere la “paura di essere vivo”. Un Francesco uomo fortemente contemporaneo e quindi comprensibile, ma al tempo stesso uomo simbolico autore di gesti che sanno parlare agli uomini di tutte le epoche e di tutti le latitudini.

Emozionante e singolare, al termine del convegno, la rappresentazione teatrale itinerante a cura dell’associazione culturale Teatro della Fama, dal titolo “Istoria de Lupo e Francesco”. E’ stata recuperata un’idea inedita di Lucio Vinciarelli (i testi sono di Nicolò Favaro), l’attore eugubino scomparso nel marzo 2008 che aveva immaginato il racconto dell’incontro tra Francesco e il Lupo, nelle parole e nelle testimonianze romanzate degli abitanti di Gubbio. La serie dei monologhi è piaciuta molto ai presenti, tanto che sarà riproposta al Festival del Medioevo, tra il 30 settembre e il 4 ottobre prossimi.

 

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