Associazioni cattoliche per Papa Francesco: “L’indifferenza uccide”

 

«Ho riattivato la luce per garantire dignità e assistenza alle famiglie e ai bambini». Ha affermato Konrad Krajewski. «Non si possono mettere le famiglie e i bambini in mezzo alla strada» ha aggiunto il cardinale polacco. Si tratta di affermazioni che si iscrivono nel solco della profezia, la cui esigenza diventa inderogabile quando l’indifferenza e gli ordinamenti fanno violenza all’uomo e ai suoi diritti, sfigurandone il volto.

Aver aiutato 485 persone, alcune delle quali anche in grave stato di salute, tra cui 100 bambini, è nel Dna della Chiesa, la sua ragion d’essere, anche se ciò ha provocato forti reazioni all’esterno e  al suo interno. Alcuni laici rimproverano al porporato di aver violato la legge, dimenticando che tale gesto lungi dal voler sostituire lo Stato, ricorda la centralità della sollecitudine per gli ultimi contenuta nel Vangelo, e che l’amore verso l’uomo ha la stessa dignità dell’amore rivolto a Dio.

Un richiamo che trova una forte opposizione anche all’interno della Chiesa da parte di vasti settori che ormai da tempo hanno dichiarato guerra a questo pontefice, perché sta mettendo in crisi abitudini consolidate, incrostazioni teologiche, privilegi secolari, collusioni antievangeliche col mondo della ricchezza e della finanza.

Non si può più tacere. La storia ha i suoi appuntamenti insuperabili. E questo è il momento buio della non verità, delle tenebre che prevalgono sulla luce, del Vangelo brandito indifferentemente come un mitra, del primato dei forti sui deboli e la retorica della esclusione pronunciata sui tetti.

Il pericolo non è il fascismo, di cui questi protagonisti non hanno la statura, perché anche i “profeti” del male devono avere una qualche consistenza. Il vero pericolo è l’indifferenza.

L’indifferenza uccide e la falsificazione della verità non può più essere tollerata da chi si ispira a chi ha detto che “bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”, ricordando che l’uomo non è fatto per sabato, ma il sabato per l’uomo.

Per questo esprimiamo condivisione e solidarietà a Papa Francesco e a quanti, con lui, fanno sentire la loro voce alta e ferma in difesa dei deboli e degli oppressi. Solo questo Papa oggi ha il coraggio di pronunciare la parola “inclusione”, l’unica capace di fondare una convivenza possibile, umana, e proprio perché umana, anche cristiana.

Firme

Ospedale da campo

Associazione Zuki

Movimento per la vita

Consulta associazioni laicali

Movimento dei Focolari

Costellazioni (Gruppo di scrittura autobiografica)

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