Ast, l’Usb dice no a Mètasalute

TERNI – L’Unione Sindacale di Base non canta vittoria e critica le organizzazioni sindacali che, nel rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, hanno inserito Mètasalute.

“Il fondo assicurativo sanitario – dicono – è una operazione speculativa di stampo corporativo che, se da un lato sopperisce alle carenze del servizio sanitario pubblico, dall’altro crea solo benefici ai soliti noti: sindacati e Federmeccanica! Infatti, con questo sistema di sviluppo del welfare aziendale, chi ci guadagna è la compagnia assicurativa che stipula il contratto (in questo caso la Munich Re), le OO.SS. che usufruiscono quindi di un altro ente bilaterale e Federmeccanica, che si vede detassare l’importo erogato per il servizio. Il lavoratore viene indotto ad aderire, asserendo che se non si sottoscrive il fondo, si lasciano 156€ nelle casse dell’azienda: questa è una operazione bieca!”.

“Le 156€/anno avrebbero dovuto essere piuttosto l’aumento salariale che spettava di diritto ai lavoratori metalmeccanici! La verità è che, per la prima volta, le OO.SS. collaborative hanno firmato un rinnovo contrattuale senza aumento che, affiancato all’aumentare delle tasse ed alla riduzione dei premi di produzione avvenuta dopo la vertenza aziendale in AST, fa sì che la busta paga si sia fortemente alleggerita e non sia più sufficiente! Ma i lavoratori di AST hanno ben compreso tutto ciò, visto che con il referendum interno hanno bocciato sonoramente il rinnovo truffa! E Federmeccanica sa benissimo che meno salario significa meno tasse per le aziende. Siamo quindi di fronte al capolavoro del padronato: con una mano ti danno e con l’altra ti tolgono, in un contesto generale di sdoganamento del welfare privato a discapito del concetto di universalità del diritto alla salute e dello stato sociale”.

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