Avis Umbria analizza il Piano regionale sangue e plasma 2016-2018

PERUGIA – A pochi giorni dall’approvazione del Piano regionale sangue e plasma 2016-2018 arriva ora il commento dell’Avis regionale Umbria. “Da tempo sollecitavamo questo testo – esordiscono dall’associazione –. Ricordiamo che in seno al Centro regionale sangue era iniziato un proficuo confronto dove ciascuna parte interessata aveva apportato il proprio contributo per la soluzione dei vari problemi e per pervenire alla stesura di uno strumento di programmazione in grado di configurare il nuovo sistema immuno-trasfusionale regionale”. “Da una prima lettura del testo – afferma quindi Avis – sembra necessario che il Centro regionale sangue individui concretamente le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi, definisca gli indicatori ed effettui un costante monitoraggio sulla sua applicazione. Avremmo, inoltre, voluto che l’attuazione del Piano fosse posta tra gli obiettivi di valutazione dei direttori generali e non solo la parte, pure importante, relativa alla nuova strutturazione del sistema che accentra, come abbiamo più volte richiesto, la ‘lavorazione’ e mantiene o amplia, se necessario, gli attuali Punti di raccolta fissi quali articolazioni operative del sistema. C’è inoltre bisogno di una ristrutturazione del Centro regionale sangue e delle relative commissioni tecniche e che i Comitati di buon uso del sangue (Cobus) siano quanto prima costituiti e funzionanti”. “In una parola – prosegue ancora l’Avis regionale Umbria – chiediamo che sia data immediata attuazione a quanto contenuto nel provvedimento nel punto in cui si dice di ‘coinvolgere l’associazione Avis per rendere efficace ogni azione tendente a migliorare il presente Piano regionale sangue’. Così come nel passato intendiamo offrire la nostra esperienza e dare un contributo concreto alla soluzione dei problemi nell’interesse primario del malato”. “Auspichiamo – commenta infine Avis Umbria – che il recepimento dell’accordo Stato-Regioni, relativo al nuovo rapporto convenzionale tra Regione, Aziende ospedaliere e sanitarie e associazione di volontariato, avvenuto con la richiamata deliberazione di approvazione del Piano, avvii un immediato confronto per la sottoscrizione degli atti, consenta la completa realizzazione della banca dati unica regionale e il funzionamento della ‘card del donatore’. ciò consentirà ulteriori economie di spesa e migliorerà la funzionalità dei servizi: attraverso la card il singolo donatore potrà prenotare la propria donazione e, così come lo potrà fare il medico di famiglia, accedere direttamente alla cartella sanitaria con il conseguente snellimento e riduzioni di analisi e accertamenti”.

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