Bevagna, il sindaco sotto tiro per la gestione dei servizi e dei siti turistici. Lei replica: “Tutto regolare e trasparente”

BEVAGNA – E’ caos intorno alla “Manifestazione d’interesse per la concessione d’uso e la gestione unitaria dei servizi, di custodia e manutenzione dei siti pubblici di interesse turistico”. Sotto tiro il sindaco Analita Polticchia, attaccata da quello che è il suo partito, il Pd, e da un gruppo nutrito di associazioni, autoconvocate per sabato 13 alle 18 in piazza Silvestri. “Sarà – dicono – la festa delle associazioni e dei cittadini che vogliono riappropriarsi del proprio paese”.

Il problema sono le scelte dell’amministrazione sul fronte della cultura, dei beni architettonici, storici e artistici. L’associazione Proloco Bevagna, l’associazione teatro Francesco Torti, l’associazione Banda Musicale Città di Bevagna, l’associazione solidali insieme e il Comitato per la difesa del territorio parlano di un’amministrazione che “svende” il teatro, il botteghini e la sala espositiva del mercato coperto, primo e terzo piano di  Palazzo Lepri e l’edificio delle Terme Romane. Atti che testimonierebbero “il disconoscimento del ruolo di ogni associazione, la mancanza di consultazione di tutti quei soggetti che da anni collaborano alla gestione del paese e di un confronto”. Le associazioni denunciano anche “mancanza di politica culturale e artistica”, “una privatizzazione selvaggia che sgraverebbe questa amministrazione da ciò che si considera un peso, la cultura”.

Denuncia simile che era arrivata dal Pd. Con una nota, il segretario Fabio Maccarelli parla di “scelta criticabile politicamente perché l’amministrazione non ha preso in considerazione la possibilità di continuare a gestire il teatro con l’Associazione Teatro, che funzionava benissimo e si era dichiarata disponibile a farlo senza rimborso spese; perché questa decisione arriva ormai alla fine del mandato, impedendo qualsiasi dibattito sulle politiche culturali, con le associazioni culturali e turistiche di Bevagna: un problema di portata enorme”. Maccarelli parla anche della mancata partecipazione, “assolutamente necessaria e opportuna”. Diverse le problematiche amministrative dell’atto perché, secondo Maccarelli: “non contiene criteri definiti di gestione culturale, ma solo alte enunciazioni di principio; lascia il concessionario del tutto libero, a parte tecnicalità come il regolamento di gestione del teatro, il biglietto unico e gli orari dell’infopoint, di stabilire i programmi delle attività, prezzi e quant’altro, purché raggiunga il pareggio di bilancio;  non contiene un piano finanziario per il Comune, necessario in quanto l’ente mantiene in capo diverse voci di spesa, tra cui il riscaldamento di una parte di questi spazi concessi. Ma non vi è evidenza di nessuna certezza sui costi che sosterrà il comune, pertanto come si potrebbe poi quantificare una voce di bilancio?; non contiene neanche dei criteri di indirizzo sulle caratteristiche di qualità che il concessionario dovrebbe possedere. Come farà il dirigente a impostare la gara e decidere l’assegnazione, se gli interessati fossero più di uno?”.

La Polticchia, dopo il fuoco di fila, risponde colpo su colpo. “Sul piano amministrativo – dice – la procedura è stata operata secondo leggi ben chiare; non costituisce offerta contrattuale, ma è un procedimento preselettivo che non comporta diritti di prelazione o preferenza, né impegni o vincoli per le parti interessate.  Prevede che, che coloro che esprimono il proprio interesse alla proposta fatta dal Comune saranno invitati a partecipare alla gara pubblica, sulla base di un Capitolato e di un Disciplinare, nell’elaborazione dei quali si entrerà nello specifico delle singole questioni, in considerazione anche di informazioni ed idee raccolte. I progetti saranno valutati da una commissione.  Tutto con massima trasparenza, nel rispetto di che danno pari opportunità a tutti e senza alcuna preferenza”. Il sindaco ricorda poi che il Regolamento per l’uso del Teatro è stato approvato dal consiglio comunale il 29 aprile 2014. “Qualcuno vorrebbe dire che non sapeva? In quell’occasione ufficiale, così come in altri consigli comunali, non sono forse stati esaminati i costi della gestione dei siti turistici?  Nel 2011 al momento dell’insediamento di quest’Amministrazione, l’associazione che gestiva il teatro doveva ricevere dal Comune 40mila euro pregressi in forza d’una convenzione che dava all’associazione 40mila euro annui per la gestione del teatro, e possibilità di svolgere attività in proprio, incassandone i proventi. I cittadini di Bevagna pagavano 40mila ad un’associazione per fare delle attività, e gli introiti rimanevano tutti all’associazione.  Questo, il vicepresidente dell’associazione Teatro, Annarita Falscappa, membro del direttivo PD di Bevagna, residente di una delle associazioni promotrici di una assemblea pubblica ‘politica’ sul tema, nonché candidato sindaco in pectore, lo sa bene”.

La Polticchia specifica che la gestione delle Terme è sempre stata effettuata da un soggetto privato, selezionato da un bando di evidenza pubblica. “Questa manifestazione d’interesse – ricorda il sindaco – rientra in un quadro di strutturazione organica del servizio turistico, che vede nel ‘Palazzo di città’ il luogo di primo contatto del visitatore con la città: si tratta di un progetto di grande qualità e sostenibilità economica, in quanto la prospettiva cambia. Non è il Comune che paga, ma chi gestisce s’assume il rischio d’impresa.  Si generano posti di lavoro e si offrono ulteriori servizi che rendono la città più fruibile ed attrattiva. Voglio rassicurare le associazioni, specialmente quelle che magari in maniera inconsapevole possono cadere in strumentalizzazioni politiche o produrre documenti più politici che di merito, che tutti possono partecipare, è un’opportunità fornita a tutti indistintamente, una prova che dobbiamo affrontare collettivamente per far crescere qualitativamente l’offerta della nostra città”. Rassicurazioni anche sulla correttezza dell’iter seguito, “tutto con la massima trasparenza”.

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