Caos Umbra Acque, Flamini (Rc): “Lavorare per il modello napoletano”

PERUGIA – “Le dimissioni della maggioranza della RSU di Umbra Acque rappresentano un fatto che va preso seriamente”. E’ chiaro il segretario regionale di Rifondazione Enrico Flamini, in merito alle dimissioni delle Rsu di Umbra Acque.. “Le motivazioni presenti nella nota di Filctem Cgil e Femca Cisl  vanno prese sul serio e non possono cadere nel vuoto, a partire dal silenzio dei soci pubblici di fronte alla situazione che si è venuta a creare. Non poteva però essere diversamente: questi sono i risultati della mancata attuazione del referendum e dell’ostinata volontà a tutti i livelli di privatizzare definitivamente il servizio idrico. Del resto non diciamo nulla di nuovo: i sindacati sanno bene che Berlusconi, Renzi e i loro seguaci locali diversamente collocati in Umbria e a Perugia hanno voluto e vogliono mettere una pietra tombale sul risultato referendario che nel 2011 ha visto la maggioranza assoluta del popolo italiano pronunciarsi per una gestione pubblica, partecipativa, territoriale e senza profitti dell’acqua e di tutti i beni comuni”.

Le prove di questo atteggiamento, per Flamini sono nelle “leggi di stabilità e il decreto “Sblocca Italia”. Per parte nostra – dice – conservare il servizio idrico pubblico non significa mantenere l’attuale metodo di gestione, ma ripartire dalle professionalità dei lavoratori e dal territorio per far rispettare innanzitutto l’esito referendario. Per questo proponiamo l’istituzione di un’azienda speciale regionale pubblica sul modello napoletano. Tutto quello insomma che i “proconsoli” locali di Renzi e delle destre non possono e non vogliono fare. In questo senso torniamo a proporre ai cittadini, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni, ai partiti di sinistra e alle realtà di movimento di ricominciare la battaglia per la difesa del servizio, riavviando l’operato del Comitato Acqua Bene Comune, esperienza con la quale abbiamo vinto un referendum”.

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