Il cardinale Bassetti conclude la visita pastorale nel Marscianese

MARSCIANO – Si conclude oggi con una partecipata celebrazione eucaristica, nella Prima domenica d’Avvento, presso l’Oratorio di Marsciano, la visita pastorale del cardinale Gualtiero Bassetti alle comunità parrocchiali delle quattro Unità della V Zona pastorale dell’Archidiocesi perugino-pievese iniziata nello scorso mese di maggio. Numerose sono state le persone che il cardinale ha incontrato a livello sia di realtà parrocchiali che socio-aggregative-educative, istituzionali e lavorative.

Il porporato ha lasciato un toccante ricordo sé da quanto si coglie nell’“editoriale” di “Parrocchia Famiglia di Dio”, il periodico della Parrocchia di San Giovanni Battista in Masciano il cui parroco è mons. Giuseppe Ricci. L’articolo, che invoglia non poco alla lettura, ripercorre, in sintesi, le tappe più significative della Visita pastorale al territorio marscianese, colpito cinque anni fa – lo ricordiamo –  da un terremoto che, pur non facendo vittime, ha messo a dura prova le comunità locali.

“Ripercorrere i momenti salienti di quei giorni – scrivono i parrocchiani – significa rendersi conto di quanti doni di Grazia abbiamo ricevuto, di quanti spunti di riflessione ci siano venuti dal nostro Cardinale, di come sia stato utile confrontarci a cuore aperto e sentirci accolti e ascoltati con delicatezza paterna… L’arcivescovo ha incontrato tutte le realtà del nostro territorio, entrando in tante situazioni “in punta di piedi” per creare il clima più favorevole al dialogo ed aiutare le persone ad aprirsi. Più che dare risposte e proporre soluzioni, Mons. Bassetti si è presentato con un quaderno dove prendeva appunti, con la diligenza commovente di uno scolaro dei tempi passati, provvisto solo di una penna e di fogli. L’alta dignità cardinalizia si è integrata perfettamente con la sua disarmante semplicità, tanto che fra le richieste di colloqui personali il nostro parroco si è vista arrivare anche quella di una bambina di undici anni che ha deciso di confidarsi con il vescovo, proprio come si farebbe con l’amica del cuore. Chi ha accompagnato Mons. Bassetti durante la visita pastorale, ha riconosciuto di aver imparato ogni volta qualcosa di nuovo e di bello, perché anche gli incontri ufficiali sono stati un’occasione per risistemare concetti e valori non negoziabili, fondamentali per la nostra società”.

Non secondario è stato l’incontro in municipio: il sindaco Alfio Todini ha presentato Marsciano “come una comunità attiva, che fa dello “stare insieme” il suo stile di vita, attraverso un fiorente associazionismo; da parte sua l’arcivescovo, sulle orme di Giorgio La Pira, ci ha dato una grande lezione di educazione civica, inedita per i tempi di oggi, sottolineando il valore della politica, arte difficile, ma nobile”.

Il cardinale ha avuto modo di conoscere anche “la preoccupante condizione di precarietà” in cui si trovano a vivere oggi non poche realtà del marscianese, ma il presule, sottolinea l’“editoriale” del periodico parrocchiale, “ha seminato abbondantemente la speranza cristiana, perché Dio, nostra roccia, mantiene sempre le sue promesse e la Storia degli uomini, nonostante le contraddizioni e i limiti umani, è nelle sue mani. In ogni occasione si è creato un feeling capace di farci sentire lo spessore umano di chi ha sperimentato la durezza di un’infanzia difficile, in cui poi Dio si è fatto presente con il dono di una vocazione che è cresciuta lentamente, imponendo il coraggio di una lunga pazienza: questo ha raccontato Mons. Gualtiero ad una giovane animatrice dell’Oratorio di Marsciano, dichiarando di non essere stato “fulminato” come San Paolo sulla via di Damasco.  Vivere insieme alla nostra “carissima Eminenza” le nostre giornate, ci ha fatto capire senza mezzi termini che l’amore gratuito è la chiave universale per aprirsi uno spiraglio nella vita di chi incontriamo: allora, le barriere della diffidenza cadono e si scopre che condividere le nostre risorse materiali e spirituali ci fa stare bene”.

A conclusione della visita pastorale, quanti l’hanno vissuta seguendo le sue diverse tappe vogliono impegnarsi non a limitarsi “ai ricordi, ma vogliamo impegnarci – scrivono –a costruire la civiltà dell’amore, mattone dopo mattone, lasciandoci guidare dalla sapienza del nostro arcivescovo, perché l’Unità Pastorale sia davvero la casa di tutti”.

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