Cascia, la cultura della solidarietà: mille libri donati all’Istituto Fidati

CASCIA – Sono stati consegnati a Cascia (Pg) lo scorso sabato 11 novembre da un gruppo di persone partito da Albese con Cassano (Co) i 1.040 libri raccolti per aiutare l’istituto Omnicomprensivo Statale “Beato Simone Fidati” a ricreare la biblioteca della scuola, andata distrutta in seguito alle innumerevoli scosse nel terribile terremoto che ha colpito il centro Italia poco più di un anno fa.

Tra i componenti del gruppo Alberto Gaffuri, Sindaco di Albese con Cassano, Guido Balestra, Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, nonché studente del terzo anno della Scuola Secondaria di Primo grado dell’Istituto San Vincenzo di Albese, l’Assessore Raffaele Zanon, i Consiglieri Alessandro Bressan e Nicoletta Casartelli, l’insegnante di italiano dell’Istituto Ornella Bonalumi, alcuni genitori e altri ragazzi del CCR, Alessandro Croci e Luca Somaschini, e Gianni Raso.

Partito da Albese venerdì pomeriggio, il gruppo è arrivato sabato mattina a Cascia dopo aver fatto una tappa a Perugia. È stato ricevuto calorosamente dal Vicesindaco Gino Emili e dall’Assessore Monica Del Piano che, riconoscenti, hanno ricordato il valore di questo gesto di solidarietà nato dal Consiglio Comunale del Ragazzi di Albese e hanno ringraziato per non essere stati lasciati soli nell’emergenza. «Ogni volta che uno studente della nostra scuola prenderà in prestito un libro donato ricorderà questa lodevole iniziativa che, a distanza di un anno dal terremoto, ci ha dato la sensazione di non essere stati dimenticati e ci ha regalato la gioia di sentirci più uniti e vicini», hanno sottolineato gli amministratori del Comune umbro.

Ad accogliere gli albesini anche gli insegnanti dell’Istituto Omnicomprensivo e tutti gli studenti di elementari e medie, che hanno donato dei cuori di carta colorati con scritto delle frasi per i ragazzi delle nostre scuole.

«Dopo aver consegnato loro i pensieri scritti dagli studenti delle medie del nostro Istituto sia di Albese che di Erba e i libri raccolti nei mesi scorsi, siamo stati accompagnati a conoscere la cittadina umbra e a vedere con i nostri occhi i segni ancora ben visibili del terremoto», racconta la professoressa Ornella Bonalumi. «Prima di rientrare in Brianza ci siamo allungati a Norcia, una città-fantasma tutta puntellata e deserta. I rumori echeggiano tra le macerie e le impalcature e, a differenza di Cascia dove abbiamo visto anche qualche turista in visita alla Basilica di Santa Rita, lì si respira una sensazione reale di abbandono. I segni del terremoto sono purtroppo ancora fortemente evidenti e molte famiglie hanno lasciato la cittadina per crearsi una vita altrove. È stato un viaggio di solidarietà, che ci ha fatto conoscere meglio quella situazione di emergenza in centro Italia, ma anche un viaggio di arricchimento personale che ci ha dato la possibilità di far nascere una collaborazione che intendiamo portare avanti», continua Bonalumi.

Soddisfatto e arricchito da questa esperienza anche il Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Albese: «All’inizio quando, come CCR, avevamo proposto questa iniziativa allargata poi alle scuole, non pensavo potessimo arrivare direttamente in Umbria a consegnare gli oltre mille libri raccolti tra i vari punti di Albese e la sede dell’Istituto San Vincenzo di Erba», racconta Guido Balestra. «Andare a Cascia è stata una grande emozione. Ho avuto l’occasione di vedere dal vivo quelle terre e comprendere i danni che può provocare il terremoto, che sono ancora ben visibili, soprattutto a Norcia. Ho saputo che il Comune di Cascia è molto esteso e i suoi abitanti sono circa 3.300. Ci sono quattro pullmini che ogni giorno fanno il giro del territorio per accompagnare da casa a scuola e viceversa bambini e ragazzi e percorrono quotidianamente 700 chilometri. È come se ogni giorno andassi a Cascia da casa mia! Sono rimasto molto sorpreso», continua Guido. «Ho inoltre conosciuto Gabriele, un ragazzino che sento al telefono da mesi. Gli ho chiesto come ha vissuto l’esperienza del terremoto e come faceva a vivere in quelle terre ancora tanto distrutte. Sono rimasto colpito dal suo racconto e di come davanti all’emergenza un ragazzino come me sia riuscito ad arrangiarsi per sopravvivere. Mi hanno regalato un libro sulla storia di Cascia e a tutti hanno dato un portachiavi di Santa Rita. Ringrazio ancora tutti per la collaborazione e la splendida accoglienza», conclude il Sindaco del CCR.

Contento di aver dato il suo seppur piccolo contributo a chi ne ha più bisogno, il gruppo di Albese rientrato da Cascia si è ripromesso di mantenere i contatti con le persone conosciute e di continuare ad aiutarle come possibile cercando di soddisfare le loro richieste, siano di libri per la biblioteca comunale o di altri beni di prima necessità.

L’Istituto San Vincenzo è orgoglioso di aver sostenuto questa iniziativa partita dai ragazzi che ha permesso di riscoprire il valore di donare, un gesto semplice, ma sempre più dimenticato in una società concentrata sul consumismo e l’egoismo. Scegliere di dare qualcosa senza pretendere nulla in cambio è un’occasione che regala condivisione e arricchisce. Permette di sentirsi parte di una grande famiglia, di crescere e diventare persone migliori.

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