Castiglione del Lago, politiche sociali e ruolo degli anziani, il punto in una tavola rotonda

CASTIGLIONE DEL LAGO – Si è parlato di politiche sociali, volontariato e terzo settore nella tavola rotonda organizzata dallo SPI Cgil, dall’Auser e dalla Cgil del Trasimeno che si è tenuta questa mattina al Centro Sociale Anziani “L’incontro” presso l’aeroporto di Castiglione del Lago. “Ruolo degli anziani nel volontariato in Umbria e al Trasimeno” il titolo dell’incontro che ha visto la partecipazione della governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini, di Vera Lamonica della segreteria nazionale della Cgil, di Ivan Pedretti segretario nazionale SPI Cgil, di Marica Guiducci componente della presidenza nazionale dell’Auser, del sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino, del sindaco di Panicale Giulio Cherubini (comune capofila sociosanitario del Trasimeno) di Tiziana Ciabucchi presidente Auser Umbria e di Vincenzo Sgalla segretario provinciale Cgil: moderatore Mauro Barzagna caposervizio Perugia e Terni e firma storica del Corriere dell’Umbria.
Il segretario SPI del Trasimeno Ivo Banella, che ha presieduto i lavori, ha sottolineato l’importanza di salvaguardare la qualità della vita della popolazione: “Il rischio in questi casi è che rimangano indietro proprio le persone che hanno maggior bisogno, le più deboli. Esiste quindi la necessità di aprire un confronto, anche se al Trasimeno, grazie al nostro sforzo di contrattazione, i comuni hanno mantenuto e rafforzato gli investimenti nel sociale, proprio per tamponare la situazione di crisi. Oggi bisogna insistere e andare avanti e allargare gli interventi all’infanzia, ai giovani e alle famiglie”.
Pietro Fiorentini, responsabile Auser del Trasimeno ha introdotto i lavori: “Il tema del volontariato è attuale e di estrema importanza. Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. É l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-profit, delle fondazioni e delle imprese sociali, e che, soprattutto nei momenti di crisi, sostiene la coesione sociale, contrasta la frammentazione e la disgregazione. Si ritiene che per rafforzare i diritti di cittadinanza occorra costruire reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni, i Comuni, il sindacato e le diverse associazioni e organizzazioni del Terzo Settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità. Si tratta, quindi, di valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività del terzo settore: penso ad esempio al potenziamento del servizio civile, all’erogazione di benefit per i volontari come crediti formativi universitari, tirocini universitari e professionali e il riconoscimento delle competenze acquisite durante l’espletamento del servizio. L’Auser, con gli interventi realizzati, soddisfa una domanda sociale in forte crescita, in genere non coperta dalle istituzioni pubbliche locali preposte: si tratta di domanda variegata al cui interno si intrecciano le necessità collegate alla povertà, bisogni socio-sanitari collegati alle condizioni di non autosufficienza degli anziani, bisogni di compagnia, le necessità di spostamento nel territorio, per svolgere attività sociali e relazionali, e sbrigare in modo autonomo pratiche d’ufficio. Al Trasimeno i centri sociali si sono uniti in un coordinamento (CATT) per la gestione del Filo d’Argento e delle altre attività sociali: sono oltre 4.000 soci, con oltre 80 volontari che gestiscono un trasporto sociale rivolto soprattutto ad anziani soli e in difficoltà. Ora, con questa grossa crisi economica, serve un intervento da parte delle istituzioni per portare ossigeno a un mondo che rischia un progressivo declino a tutto svantaggio delle categorie meno protette e con pesantissimi costi sanitari per la collettività”.

Il sindaco Sergio Batino ha brevemente salutato la foltissima platea, oltre 100 persone, ringraziando tutte le associazioni per il prezioso e straordinario lavoro che, ha spiegato, ha permesso di mantenere la coesione sociale, di trattenere tante persone dentro un ruolo sociale utile e attivo: “Dobbiamo porci il problema di mantenere e di aumentare i servizi al Trasimeno perché ci sentiamo un po’ emarginati in Umbria, in una regione efficiente ma che deve essere più presente nel nostro territorio. Ad esempio vigileremo ogni giorno perché il nostro ospedale sia dotato di tecnologia ma soprattutto di personale qualificato”.
Mauro Barzagna ha lanciato una serie di spunti e provocazioni sul ruolo del volontariato organizzato dell’Auser: “Quale società sarebbe senza di voi?”

Vincenzo Sgalla ha parlato di grandi valori da preservare e da rafforzare con un maggior impegno della politica, e di crisi trasversale al di là del fatto puramente anagrafico. Per il presidente Auser Umbria Tiziana Ciabucchi è importante riflettere sul grande valore concreto del volontariato: “La nostra azione coinvolge tutta la società, giovani e anziani, produce PIL e “valore aggiunto” anche economico non solo sociale. Il volontariato organizzato, che è l’86% del mondo sociale, non ha ancora un grande peso per la politica: noi abbiamo una grande organizzazione, seria ed affidabile, come fossimo un’azienda di servizi “profit”. Manca la conoscenza del nostro operato, mentre cresce sempre più la domanda dei servizi che eroghiamo”.

Il sindaco di Panicale Giulio Cherubini ha sottolineato la grande partecipazione alla tavola rotonda che denota la reale necessità dei cittadini: “Serve un ritorno ad una spesa diffusa ed auspico un assessorato unico regionale che si occupi di sanità e sociale, che abbia un quadro unico degli interventi da implementare. Occorre un progetto su tutta la “domiciliarità leggera” per trovare risorse per le persone escluse dalle prestazioni sanitarie”.

Vera Lamonica ha evidenziato il fatto che se la politica non contribuisce a ricostruire le reti di solidarietà c’è il grosso rischio che la società non ce la faccia, mentre Ivan Pedretti ha rivendicato la portata innovativa del sindacato: “Siamo ingiustamente accusati di conservatorismo ma non è affatto vero. Molte regioni come l’Umbria, la Toscana, l’Emilia e la Lombardia fa accordi con noi: perché il Governo ci nega il dialogo? Lo Spi è un soggetto innovativo che da 15 anni propone le Case della Salute e solo ora si iniziano a realizzare: è chiaramente un’idea altamente innovativa e di cambiamento, che aumenta l’efficacia sociale, comprime i costi e migliora la qualità dei servizi sanitari per tutta la popolazione”.

Ha concluso la tavola rotonda Catiuscia Marini: “Il volontariato è una ricchezza per noi umbri, e lo dico da sempre, da quando ero ancora sindaco di Todi. La nostra particolare esperienza umbra ha valenza sociale e culturale e va difesa, tutti insieme. Io penso che non dobbiamo affrontare il “tema anziani” solo dal versante dei problemi ma dal versante delle opportunità per tutta la società. Dobbiamo lavorare per un welfare che consenta la permanenza degli anziani nell’ambito dell’autosufficienza, perché rimangano protagonisti della nostra società. Il welfare è un modo di immaginare la società, di difenderla di mantenere la coesione sociale: l’invecchiamento attivo arricchisce il territorio. In Umbria abbiamo mantenuto il Fondo per la non autosufficienza anche quando veniva azzerato a livello nazionale: oggi torna ad essere finanziato dal Governo. Questa Regione ha delle priorità: prima il welfare e solo dopo le opere pubbliche e i lavori pubblici e io ritengo che il sociale venga doverosamente prima di tutto”.

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