Centro Culturale islamico preoccupa i cittadin, pronta un’interrogazione dei consiglieri di minoranza
PASSIGNANO SUL TRASIMENO – “Un presunto centro culturale islamico o la costituzione di un luogo di culto in zona via della Vittoria, sta creando curiosità mista a preoccupazione tra numerosi cittadini di Passignano sul Trasimeno”. Lo scrivono al sindaco Sandro Pasquali i consiglieri di minoranza Alessandro Moio, Daniela Bertocci, Eleonora Ballerini e Luigi Sessa. Una interrogazione con tanto di richiesta di riferire nel primo consiglio comunale utile, su questa presunta costituzione. “Nel rispetto di tutti i cittadini, riteniamo opportuno sapere se tale luogo debba classificarsi come centro islamico o come sala da preghiera (musalia) attraverso quale formula i fruitori avrebbero disponibilità del locale (affitto dell’immobile ad una onlus ecc…) e quali autorizzazioni sono state emesse dall’amministrazione comunale. Riteniamo altresì importante – continuano dalla minoranza -, sapere se si è a conoscenza di quale tipo di islam vi viene professato, se i soggetti coinvolti aderiscono alla controversa Unione delle comunità islamiche in Italia (ucoii), se tale sede è o sarà adibita a luogo di insegnamento coranico oltre che a luogo di culto. Queste domande non scaturiscono certo da pregiudizi o atteggiamenti intolleranti, ma semplicemente sono dettate dalla necessità di capire e sapere cosa accade nel territorio. Ribadiamo con forza – concludono i consiglieri – che la libertà religiosa è inviolabile, ma è altresì necessario dare risposte alle preoccupazioni della cittadinanza e capire se il posto indicato è adatto ad ospitare raduni religiosi che richiamerebbero presumibilmente un gran numero di persone”.
“Un presunto centro culturale islamico o la costituzione di un luogo di culto in zona via della Vittoria, sta creando curiosità mista a preoccupazione tra numerosi cittadini di Passignano sul Trasimeno”. Lo scrivono al sindaco Sandro Pasquali i consiglieri di minoranza Alessandro Moio, Daniela Bertocci, Eleonora Ballerini e Luigi Sessa. Una interrogazione con tanto di richiesta di riferire nel primo consiglio comunale utile, su questa presunta costituzione. “Nel rispetto di tutti i cittadini, riteniamo opportuno sapere se tale luogo debba classificarsi come centro islamico o come sala da preghiera (musalia) attraverso quale formula i fruitori avrebbero disponibilità del locale (affitto dell’immobile ad una onlus ecc…) e quali autorizzazioni sono state emesse dall’amministrazione comunale. Riteniamo altresì importante – continuano dalla minoranza -, sapere se si è a conoscenza di quale tipo di islam vi viene professato, se i soggetti coinvolti aderiscono alla controversa Unione delle comunità islamiche in Italia (ucoii), se tale sede è o sarà adibita a luogo di insegnamento coranico oltre che a luogo di culto. Queste domande non scaturiscono certo da pregiudizi o atteggiamenti intolleranti, ma semplicemente sono dettate dalla necessità di capire e sapere cosa accade nel territorio. Ribadiamo con forza – concludono i consiglieri – che la libertà religiosa è inviolabile, ma è altresì necessario dare risposte alle preoccupazioni della cittadinanza e capire se il posto indicato è adatto ad ospitare raduni religiosi che richiamerebbero presumibilmente un gran numero di persone”.