Ceramica artistica, Casartigiani plaude alla richiesta di un tavolo di settore

“Sosteniamo la richiesta bipartisan che i consiglieri regionali dell’Umbria Gianfranco Chiacchieroni e Massimo Mantovani hanno avanzato alla giunta regionale”. Esprime apprezzamento Casartigiani Umbria in merito alla mozione, a firma congiunta, affinché la Regione Umbria istituisca, in tempi brevi, un tavolo di settore per la ceramica artistica chiesto già nel mese di luglio dall’associazione di categoria. “Torniamo a sollecitare l’amministrazione regionale – è l’invito, inoltre, di Casartigiani – a dare completa attuazione a quanto previsto dalla legge quadro sull’artigianato, rendendo percorribile l’articolo 33 della legge 4 in merito al riconoscimento del ruolo di ‘Maestro artigiano Bottega scuola’”. “Le evidenti difficoltà in cui versano le aziende del settore – prosegue Casartigiani –, infatti, pongono delle domande di politiche economiche a cui, da soli, i Comuni non sono in grado di rispondere. C’è ormai la necessità di individuare un confronto politico regionale in grado di portare a sintesi politiche di sviluppo del settore, accompagnate da azioni attive, per cogliere anche le opportunità che la programmazione regionale, attraverso i bandi europei 2014-2020, si accinge a sviluppare”.

“La ceramica umbra – commentano ancora dall’associazione di categoria –, attraverso tutte le sue componenti, deve scrollarsi di dosso le incrostazioni e le vecchie logiche per guardare in avanti, sviluppando azioni capaci di ridare vigore a un settore che può e deve ripensarsi e soprattutto riprogrammarsi, anche attraverso processi innovativi, nel solco della tradizione. Siamo consapevoli che solo un’azione di sistema territoriale ci può prefigurare una prospettiva”.

“Perdere in Umbria la cultura manifatturiera del fare artistico – afferma infine Casartigiani Umbria –, come quello della ceramica, significa perdere le nostre radici, un pezzo di cultura, ma anche la possibilità di promuovere il made in Italy nel mondo. La ceramica, come l’agricoltura, vive di forte attenzione da parte di giovani che vogliono intraprendere ed esprimersi autonomamente. Favorire processi capaci di valorizzare i vecchi mestieri al cospetto di giovani vogliosi di riscoprire queste antiche capacità produttive può diventare un elemento vincente se abbinato al valore e alla potenzialità delle forme più innovative. Puntare alla internazionalizzazione è certamente un fatto positivo e giusto, ma rischiare di perdere tutto il processo produttivo locale, fatto di tante piccole e significative realtà, renderebbe tutto quanto vano e superfluo”.

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