Chimica verde, Marini al convegno Cluster: “Valore aggiunto per Umbria”

“Abbiamo fin da subito sostenuto l’idea che era ed è alla base del Cluster della chimica verde, e cioè una nuova idea di industria basata su quella che oggi viene definita la bioeconomia, che cerca di mettere insieme l’agricoltura con la chimica sostenibile ambientalmente, ed io aggiungerei anche con il settore agroalimentare”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questo pomeriggio a Terni ai lavori del convegno sul tema “Tra Spring e Regioni. Dialogo su bioeconomia e strategie sostenibili”, organizzato dal Cluster nazionale della chimica verde, che è stato presieduto dalla presidente del Cluster, Catia Bastioli. All’iniziativa ha partecipato anche il vicepresidente e assessore regionale allo Sviluppo economico, Fabio Paparelli, insieme al direttore regionale Lucio Caporizzi.
La presidente ha voluto sottolineare in particolar modo il “valore aggiunto” che ha per l’Umbria il Cluster della chimica verde poiché “nella regione, ed a Terni e provincia soprattutto, sono localizzate significative imprese che operano in questo ambito, a partire dalla Novamont, di cui è amministratore delegato proprio Catia Bastioli”.
“Gli obiettivi di questo Cluster – ha proseguito Marini – e la nostra convinta adesione, sono oggi parte integrante della nostra programmazione strategica. Dal loro raggiungimento dipenderà anche la possibilità che il nostro sistema delle imprese possa accrescere il suo livello di competitività, e quindi contribuire alla crescita economica ed all’aumento dell’occupazione”.
“C’è poi il tema delle politiche pubbliche – ha detto – che devono saper sostenere questa nuova visione sia dell’economia sia dell’industria. Di ciò come Comitato delle Regioni d’Europa ci siamo fatti promotori e nel prossimo mese di settembre approveremo uno specifico parere per il Parlamento e per la Commissione Europea che pone appunto – ha concluso la presidente Marini – la questione dell’economia circolare, basata sulla necessità di rendere più efficiente il ciclo industriale tramite riciclo ed riutilizzo delle materie prime e delle produzioni industriali in agricoltura e nell’agroindustria. Con ciò contribuendo a realizzare, appunto, uno sviluppo economico sempre più ambientalmente sostenibile”.

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