Città di Castello, Counseling cardiologico alla Scuola dell’Infanzia e Primaria di San Leo Bastia

CITTA’ DI CASTELLO – Lo scorso 7 giugno, presso la Scuola Infanzia e Primaria di San Leo Bastia dell’Istituto Comprensivo Statale Alberto Burri di Città di Castello (PG) si è svolto un interessante evento di counseling cardiologico promosso dal delegato regionale SIECVI Umbria, la dott.ssa Silvia Norgiolini.

Il progetto ha riguardato un gruppo di bambini di età compresa tra i 3 ed i 10 anni ed è iniziato con una breve spiegazione anatomica e funzionale del cuore alla portata dei piccoli interlocutori. Sono poi stati effettuati sia un elettrocardiogramma che un ecocardiogramma color Doppler, entrambi con apparecchiatura portatile dotata di sonda pediatrica: sono stati consegnati referti finali in cui sono state specificate le eventuali situazioni da approfondire in un secondo momento, presso l’Ambulatorio di Cardiologia Pediatrica della Azienda USL Umbria 1 presso cui opera la dott.ssa Norgiolini.

Il progetto, patrocinato dalla SIECVI (Società Italiana di Ecocardiografia e CardioVascular Imaging) Umbria e dalla Azienda USL Umbria 1, rappresenta un importante momento formativo ed educativo nei confronti dei bambini che devono sin da piccoli imparare a conoscersi per proteggere e salvaguardare il proprio organismo ed il proprio cuore in particolare.

L’evento ha coinvolto 36 bambini di cui 11 dell’infanzia (tra 3 e 6 anni) ed i restanti 25 della primaria (tra 6 e 11 anni). Tutti in maniera disinvolta si sono sottoposti alla duplice valutazione: elettrocardiogramma e successivo ecocardiogramma con quella sorpresa curiosità che caratterizza i bambini: vedere il proprio cuore e sentire il suo “rumore” ha entusiasmato i giovani pazienti. La fattibilità di tale progetto è stato possibile grazie al ridotto numero di iscritti in questa scuola che ha così il privilegi di poter aderire ad importanti iniziative come questa.

«Iniziative come questa vanno promosse e divulgate – ha spiegato la dottoressa Norgiolini – con il fondamentale contributo di figure professionali che volontariamente e gratuitamente si mettono a disposizione sfruttando modelli organizzativi adeguati a numeri maggiori di alunni, e dovrebbero essere estese a tutte le scuole in modo da poter il più precocemente possibile sospettare e quindi diagnosticare quelle patologie strutturali e funzionali del cuore che in modo del tutto inatteso potrebbero colpire i nostri bambini e di cui si hanno esempi quotidiani».

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