Città di Castello, popolazione sotto ai 40mila: nel 2016 299 nascite

CITTA’ DI CASTELLO –  Si apre con una novità di grande valore civile il 2017 dei Servizi Demografici del comune di Città di Castello: partirà martedì 10 gennaio il progetto “Una scelta in comune”, che autorizza la donazione degli organi nella Carta di identità. Lo annuncia l’assessore competente Monica Bartolini, sottolineando “l’importanza di aderire a questa campagna di solidarietà sociale, che non ha costi ma solo benefici per la collettività, permettendo di salvare vite umane e di migliorare l’esistenza di tante persone. Grazie al personale, da martedì prossimo saremo in grado di compiere tutti gli atti che stanno dietro una firma, unico atto a cui è tenuto il cittadino per acconsentire all’espianto di tessuti ed organi, informazione che sarà automaticamente al Sistema Informativo Trapianti. Ne parleremo approfonditamente in una conferenza stampa e cerchiamo testimonial per diffondere la cultura della donazione e liberarla da paure e pregiudizi” dichiara l’assessore, sottolineando come “le operazioni connesse a Una scelta in comune, si sommano al lavoro di un anno intenso in cui abbiamo gestito tre consultazioni elettorali, di cui una amministrativa. Sono appuntamenti di democrazia che per gli Uffici decentrati significano una mole consistente di adempimenti, – tra cui 5800 nuove tessere elettorali – accresciuta dal concomitante rinnovo delle banche dati in vista della nuova Anagrafe”.

Da questo punto di vista nel 2016 sono state registrate 299 nascite di cui 150 maschi e 149 femmine e 465 decessi. Le nuove iscrizioni sono state 706 tante quante le cancellazioni. Molti i cambi di indirizzo interni al comune – oltre 15mila – e quasi 5000 le carte di identità rilasciate ai 39733 tifernati che risiedono a Città di Castello al 31 dicembre 2016, riuniti in 16717 famiglie. “Sono dati provvisori” precisa la Bartolini “ma è possibile ugualmente dedurre quali movimenti stanno attraversando il nostro corpo sociale, soprattutto se confrontati con le indicazioni che vengono da Servizio di Stato civile, contraddistinto nel 2016 dalla legge sulle unioni civili. Complessivamente nel corso dell’anno sono stati redatti n. 1.709 atti di stato civile tra nascite, decessi, matrimoni, separazioni e divorzi, 138 in più rispetto all’anno precedente, 15 divorzi, 9 separazioni e la trascrizione di 5 convenzioni di negoziazione assistita. “Non minore attenzione – prosegue l’assessore – è stata riservata alle fasce deboli della popolazione, quotidianamente supportata dagli operatori del settore nella produzione di atti e documenti ad enti pubblici o soggetti erogatori di pubblici servizi, per i quali è obbligatoria la presentazione dell’autocertificazione in luogo del certificato; l’attività di supporto tende ad aiutare il cittadino nella corretta compilazione dei propri documenti anche al fine di superare un ancor radicato ed insostenibile scetticismo in materia da parte dei soggetti riceventi le dichiarazioni”.

“Il Codice dell’Amministrazione Digitale snellisce le procedure ma implica un continuo aggiornamento delle banche dati, tra cui quella del Ministero di Interno ed Esteri, delle Entrare, la Motorizzazione civile, Asl 1, Inps, permettendo che l’erogazione di servizi pubblici sia più economica, veloce e sicura. La recente implementazione della nuova piattaforma software ha comportato lo sviluppo e l’utilizzo di nuovi moduli applicativi compatibili con la naturale evoluzione informatica delle PA, che ha coinvolto e coinvolge quotidianamente gli addetti del Servizio anche da un punto di vista tecnico/informatico, chiamandoli ad attuare un processo di bonifica delle proprie banche dati al fine di rispettare tutti gli standard e tracciati previsti dalle piattaforme con cui i Servizi Demografici stessi debbono interfacciarsi. Particolare riguardo merita l’attività specifica svolta dai Servizi Demografici nella cosiddetta fase di pre-subentro alla nuova banca dati Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente in fase di realizzazione presso il Ministero dell’Interno che cambierà radicalmente – sia da un punto di vista strutturale che operativo – l’attuale banca dati anagrafica”.

 

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