Città di Castello, raccolta civica: in commissione studio per esporre e valorizzare la collezione archeologica e paleontologica

CITTA’ DI CASTELLO – Sarà presentato in commissione congiunta Servizi e Assetto del territorio la proposta di valorizzazione della Raccolta civica di Città di Castello. L’organismo è stato convocato domani mercoledì 10 luglio 2019 alle ore 17.00 e in quella sede verrà illustrato lo studio compiuto dal docente dell’Università di Perugia Lucio Fiorini, che da tempo sta lavorando gratuitamente ad un’ipotesi di esposizione dei reperti archeologici e palentologici donati nel 1974 dall’Associazione Protostorica al Comune di Città di Castello.
Che cosa è la Raccolta Civica. Ospitata per lungo tempo all’interno di una sala della Biblioteca Comunale di via delle Giulianelle, la Raccolta civica è costituita quasi esclusivamente da fondi privati donati al Comune nel 1974. Come sintetizza la presentazione ufficiale, i reperti archeologici si attestano dalle ere geologiche più antiche fino alla comparsa dell’uomo con reperti risalenti all’età della pietra e al periodo etrusco e romano. Alcuni strumenti di pietra provengono da località e nazioni differenti, mentre tutta una serie di reperti sono stati rinvenuti nel territorio del Comune di Città di Castello e nei vari Comuni del Comprensorio dell’Alta Valle del Tevere. Tra i vari reperti archeologici conservati ci sono i fossili di grandi mammiferi quali elefanti, rinoceronti, ippopotami, bisonti, cervi, cavalli e castori che nel Pleistocene medio popolavano le sponde del grande Lago Tiberino. Una significativa varietà di oggetti preistorici, etruschi e romani, come bracciali, fibule, utensili, vasi aretini, monete e un peso di stadera in bronzo raffigurante la dea Minerva con il capo coperto da un grande elmo, documentano le varie civiltà che hanno anticamente popolato l’Alta Valle del Tevere.
“E’ un punto d’arrivo fondamentale per il futuro per la Raccolta civica,  patrimonio di grande pregio artistico e scientifico che presto diventerà un tassello essenziale della rete museale cittadina” spiega il vicesindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli “Grazie all’impegno di Lucio Fiorini e dei suoi collaboratori siamo in grado di presentare per la prima volta un progetto di esposizione e di utilizzo dei reperti presso la manica lunga della Pinacoteca. Dare una collocazione stabile che finalmente valorizzi la donazione e insieme integri una parte della storia locale di cui non abbiamo rappresentazione esterna è stato possibile attraverso la consulenza gratuita  di un team multidisciplinare dell’Università di Perugia,  che ci consente di tenere insieme divulgazione e criteri scientifici, aggiungendo al circuito museale un segmento che andava colmato, stante il valore dei reperti e la loro significatività storica”.
Alla commissione, aperta al pubblico, oltre ai presidenti dei due organismi Luciano Tavernelli e Giovanni Procelli, parteciperanno il sindaco Luciano Bacchetta e il vicesindaco Bettarelli, Lucio Fiorini, docente dell’Università di Perugia, Affidatario delle cattedre di Metodologie della ricerca Archeologica e di storia dell’Architettura 2, Paolo Camerieri, rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Ispettore onorario archeologo, l’archeologo Massimo Legni, specializzato in Studio di design applicato alla modellazione 3D, computer design, grafica e web design, Alessandro Nocentini, dottore di ricerca dell’università degli studi di Firenze, Dipartimento di Architettura DIDA, Franco Dinarelli dell’Associazione Protostorica Alta Valle del Tevere.