Color Glass, il Comune propone una centralina per monitorare la qualità dell’area nella zona sud
CITTA’ DI CASTELLO – Color Glass, in consiglio comunale a Città di Castello sulla base di un’interpellanza del Movimento Cinque Stelle, nella quale sono confluite anche prese di posizione di altre minoranze sullo stesso tema.
“Vorremmo conoscere i risultati delle analisi, effettuate su Color Glass e le intenzioni dell’Amministrazione rispetto a questa problematica. Ritenete che ci sia bisogno di un consiglio comunale aperto per questa situazione di disagio?” ha chiesto il capogruppo Marco Gasperi, mentre Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha detto che “l’Amministrazione non è stata protagonista nella gestione delle verifiche ma è stata superata da un Comitato di cittadini. Il Comune non doveva presentarsi ad un invito ma invitare” ha aggiunto, in riferimento all’assemblea indetta stasera, venerdì 16 marzo a Trestina. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha replicato “il comune non ha bisogno di protagonismo, ci sono regole che stanno alla base di qualsiasi attività produttiva. Il protagonismo appartiene a chi strumentalizza le paure dei cittadini. Negli anni è vero che ci sono state segnalazioni ma l’Amministrazione nel rispetto delle norme ha verificato e sta verificando. La salute dei cittadini ci interessa e non abbiamo bisogno di essere richiamati da un comitato. Non dobbiamo come ente pubblico fare terrorismo. Dobbiamo essere partecipi ma non protagonisti”. Massetti ha poi letto la relazione dei tecnici comunali: “La società Color Glass è autorizzata ad un impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi, di origine industriale, proveniente da un’azienda di Ferrara. Ha tutte le autorizzazioni e con la richiesta di modifica dei volumi la ASL ha chiesto una serie di approfondimenti a cui il Comune si è associata. Dopo ripetute sollecitazioni, l’Ecosicurezza ha annunciato che i risultati degli esami, effettuati in autonomia da due diverse equipe universitarie di Perugia e Trieste, ci saranno a maggio. Il Comune da parte sua ha chiesto di installare una centralina per il monitoraggio dell’aria relativa a tutta la zona sud. Quando avremmo i risultati di campioni e centralina, si potrà fare un ragionamento ad ampio raggio con la popolazione su basi razionali, scientifiche e non aleatorie”. Gasperi ha precisato che “nessuno punta l’indice verso Colorglass. Il comune deve tutelare i cittadini e le aziende, se sono sane”. Bucci ha rivendicato di aver dato voce al comitato che non essendo nato con l’insediamento della Colorglass, nessuno l’aveva considerato. Di notte escono fumi e fiamme dal sito. L’Amministrazione dovrebbe rassicurare i cittadini e anticipare un comitato che è animato da fortissime preoccupazioni. La centralina è una novità importante. Non banalizziamo l’opinione pubblica”. Valerio Mancini, consigliere della Lega, ha invitato “a porci responsabilmente. Colorglass ha investito cifre importanti per dimostrare la correttezza della propria scelta. Il movimento sui temi ambientali è reale e ci suggerisce di affrontare anche altre problematiche su questo versante. Il pubblico deve aiutare l’impresa in un eventuale percorso di regolarizzazione e addivenire ad una soluzione per spezzare la catena continua dei comitati, che deteriora il tessuto delle comunità e allontana gli imprenditori. Ci sono inceneritori e fabbriche dentro le città, possiamo farlo anche noi, rispettando alcuni elementi”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, “Anche a noi sta a cuore la salute. Con il sopralluogo volevamo capire il tipo di trattamento e se ci fossero elementi critici da rimuovere. Ora siamo al termine del periodo di campionamento ed è giusto avere sollecitato anche l’installazione di una centralina. Con l’introduzione nel prg di una griglia di salvaguardia, non sarà più possibile insediare aziende con lavorazioni particolari nei centri abitati. Su questo versante, Città di Castello è uno dei primi comuni a farlo. Se il tipo di impatto è solo odorifero o ci sono altre implicazioni lo sapremo a fine verifica ma dobbiamo essere intellettualmente onesti. Non bisogna dire che ci sono emissioni cancerogene perché è terrorismo ambientale che fa male alla gran parte dei cittadini”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, si è detto dispiaciuto che “l’assessore abbia parlato di caccia alle streghe e terrorismo psicologico. Fossi stato un abitante di Trestina avrei avuto la stessa identica preoccupazione e avrei partecipato alle stesse attività del comitato, che si muove con accortezza senza allarmismi inutili. Le preoccupazioni sono legittime perché l’attività di quell’azienda fino a poco tempo fa era sconosciuta; l’azienda aveva esibito un’insegna fuorviante. Li si produce biossido di titanio da rifiuti comunque speciali. Il materiale se non recuperato sarebbe stato messo dentro miniere ex saline in Germania. I controlli dovevano essere effettuati prima con tempi certi e non adesso. Al sopralluogo si procedette a seguito della richiesta di aumentare il volume dei rifiuti lavorati, che poi cadde. Se fosse stata così avulsa da pericolosità perché limitare il conferimento? Si chiama principio di precauzione. Sono contento della proposta di centralina”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, si è detto rattristato “della condanna preventiva dell’azienda. Il dovere del consigliere non è paventare disastri per la salute pubblica. Se fossi il padrone dell’azienda, davanti al volantino che presenta la riunione, contatterei qualche avvocato. E’ legittimo che i cittadini si preoccupino ma è scorretto emettere sentenze prima dei risultati. A meno che qualcuno non li conosca già. Questa vicenda è fomentata da alcuni personaggi che possono provocare danno all’azienda e ai lavoratori. Chi con leggerezza ha puntato il dito, dovrà fare un grave mea culpa. Dietro le parole ci sono le famiglie”. Luciano Domenichini, consigliere comunale del PD, ha detto di “Anch’io vengo tirato per la giacca di continuo dai cittadini allarmati; diamo tempo agli enti specializzati. Stiamo facendo una politica aggressiva e un attentato verso l’azienda. Conosco tecnici che fanno manutenzione e portano prodotti: mi hanno garantito che hanno 28 certificazioni. Sta rispettando tutti i criteri. Trestina è piena di fumi che vanno in aria ma sono imputati solo a Colorglass. Se risultasse che ci sono altri problemi, significa che i cittadini erano stati informati male. Se non ci fosse il comitato, che nasce a Calzolaro, non se ne sarebbero neanche accorti. Forse dietro c’è un secondo fine per tenere alto il livello di guardia su un’altra azienda, fuori comune?”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha sostenuto che “il problema nasce a Trestina perché si è antropizzata a partire da un viale, senza centro storico, intorno ad una zona industriale. Oggi non avverrebbe. Io non credo che le emissioni di Color Glass siano più nocive di altre: c’è la cultura del tabacco. Abbiamo fatto un compromesso tra salute e benessere economico. Oggi diventiamo salutisti. Non mi piacciono i capri espiatori, allora i controlli facciamoli dappertutto”. Bucci nella replica ha definito “utile l’interpellanza per approfondire la discussione. Quando Domenichini dice che Trestina tutto il giorno è piena di fumi vuol dire che è un problema complessivo e da prendere in considerazione”. In chiusura l’assessore Massetti ha sottolineato che “quando si trova un’azienda pronta ad investire localmente sul ciclo produttivo, abbiamo comunque l’obbligo di verificare ma dobbiamo farlo alla luce dei dati; il prg oggi non autorizzerebbe un impianto in quella zona; il Comune ha tutelato e tutela l’interesse di tutta la collettività. Parliamone ma dati in mano, possiamo Se la centralina dell’aria ci darà dati preoccupanti, saremo i primi a dire di cambiare”.