Controlli sulle caldaie, è caos per le nuove norme, l’Adiconsum: “Sommersi dalle richieste di chiarimenti”

“Dall’entrata in vigore della nuova norma sul controllo degli impianti termici, siamo sommersi dalla richiesta di chiarimenti da parte di cittadini sulla sua applicazione”. Lo dice l’Adiconsum dell’Umbria che evidenzia “come la nuova norma emanata dalla regione Umbria, è stata elaborata senza nessun coinvolgimento dei cittadini che devono sottostare alle nuove regole e neppure le associazioni dei consumatori”.

“Non si può introdurre una nuova norma importante su una materia così delicata- dice l’associazione – senza prevedere un periodo transitorio tra la vecchia e nuova procedura, causa di molta confusione e incertezza che riguarda la sicurezza e il corretto funzionamento degli impianti.

Oggi si fa un gran parlare di costi, spese da sostenere ne parlano tutti tranne quelli che poi devono pagare… i cittadini”.

L’Adiconsum inviata la Regione ad organizzare una riunione apposita , con tutti i soggetti interessati, (Comuni e associazioni) affinché si possa stilare un regolamento chiaro e prevedere norme anche transitorie al superamento  degli aspetti in questione.

Chiede inoltre alle amministrazioni comunali e provinciali di interrompere i controlli, non essendoci una norma interpretativa chiara e precisa che eviti l’interpretazione unilaterale e l’insorgere di multe assurde.

“Le operazioni che i cittadini devono compiere sono di due tipi – dice l’associazione – uno è la manutenzione periodica del suo corretto funzionamento è indicato nel libretto della caldaia o consigliato dal manutentore in relazione alla caldaia installata; l’altro è il controllo di efficienza energetica (fumi) è indicato nella nuova disposizione regionale, per la stragrande maggioranza degli impianti (fino a 100 kw) è di 4 anni ed il costo del bollino è di 15 euro”.

“E’ opportuno che ogni proprietario verifichi che la documentazione sia in regola – conclude l’Adiconsum – e che il rapporto di efficienza energetica sia correttamente inviato al catasto impianti da parte del manutentore di sua fiducia, per evitare i controlli da parte dell’Autorità competenti ed incorrere in sanzioni”.

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