Dal Festival “In Italy” della Stranieri di Perugia le ricette delle imprenditrici italiane

 

PERUGIA – «L’Italia è scrigno di bellezza e del saper fare. Quando si evoca il made in Italy ci si aspetta buon gusto, creatività, qualità, stile. Ma dire Made in Italy oggi non basta più. Oggi dobbiamo dimostrare affidabilità, trasparenza. E senza certificazioni tecniche non si esportano prodotti. I clienti sono più esigenti, più attenti a determinate qualità, alla sostenibilità. Come imprenditrici italiane abbiamo il dovere di costruire la cultura del prodotto e del territorio e mantenere quell’eccellenza che caratterizza i nostri prodotti». Queste le considerazioni emerse nel corso del convegno dal titolo: Esportare il Made in Italy. Tartufo, olio, cachemire e ospitalità, organizzato dall’’Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti di Azienda (Aidda), alla prima edizione di “In Italy, Festival culture del cibo e dell’ospitalità”, promosso dall’Università per Stranieri di Perugia, che si concluderà venerdì sera con l’incontro di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Benedetta Brizi (Mivania Cachemere di Bevagna), Francesca Cassano (azienda agricola Terre di Grifonetto), Paola Colaiacovo (resort Castello di Solfagnano) e Olga Urbani (amministratore delegato di Urbani Tartufi) e Tiziana Tombesi (Presidente della delegazione umbra di Aidda).