Finanza, Bcc Umbria chiude il 2018 con un utile di 3,1 milioni di euro
PERUGIA – Un utile complessivo netto di 3,1 milioni di euro. È questo il dato di chiusura del bilancio 2018 di Bcc Umbria, approvato all’unanimità (un solo astenuto) dai soci della banca riuniti in assemblea a Perugia sabato 11 maggio. “Venendo da un utile molto più piccolo, circa 300mila euro – ha dichiarato il presidente dell’istituto di credito Palmiro Giovagnola –, e da una perdita consistente due esercizi fa, questo è sicuramente un risultato positivo. La banca ha uno stato di salute buono, soprattutto nel contesto del sistema bancario italiano che da anni attraversa un periodo non brillante a causa dell’enorme quantità di credito anomalo accumulata. Noi abbiamo avuto la capacità di affrontare questo problema vendendo grandi quantità di credito anomalo e riuscendo, comunque, a presentarci con un utile di oltre 3 milioni di euro”. “Abbiamo passato un momento impegnativo, ma fisiologico, subito dopo la fusione – ha aggiunto il direttore generale di Bcc Umbria Marcello Morlandi –. Ora la banca ha, però, intrapreso il suo percorso; lo dimostrano i dati di bilancio e i riconoscimenti della nostra capogruppo: ogni tre mesi siamo, infatti, sottoposti a controlli incrociati e a un sistema di valutazione sulla qualità, e tutti i nostri profili più importanti sono stati rispettati”. Venendo quindi ai dati, il totale attivo è risultato pari a circa 1.200 milioni di euro contro 1.106,6 milioni di euro del 2017, con una crescita intorno all’8 per cento. Il portafoglio titoli di proprietà è stato di oltre 500 milioni di euro con un incremento di circa 32 punti percentuali e, in termini assoluti, di 122,7 milioni di euro. Le masse complessivamente amministrate per conto della clientela, costituite da raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito, ammontano a circa un miliardo di euro, con un aumento in termini assoluti di 32,5 milioni di euro (+3,45%). Il rapporto tra capitale primario di classe 1 e attività di rischio ponderate risulta pari al 13,56 per cento, abbondantemente superiore alla misura vincolante assegnata del 5 per cento. Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 26,3 milioni di euro, in aumento di circa 2,4 milioni di euro rispetto al 2017. I costi operativi sono stati, infine, di 23,8 milioni di euro, in leggero aumento rispetto al precedente anno.
“Il mercato – ha commentato Morlandi – richiede sempre maggiore efficienza e organizzazione. Il mondo del credito cooperativo lo ha capito e sta affrontando grandi cambiamenti, a cui anche noi ci stiamo adeguando. Stiamo, infatti, lavorando a una nuova fusione con la vicina Banca Cras che ci consentirà di essere tra le prime dieci banche italiane per dimensioni. Il Gruppo ci appoggia totalmente perché vuole creare un’eccellenza e dimostrare come le banche al suo interno riescano a fare squadra”. In autunno ci sarà, quindi, un’assemblea straordinaria affinché i soci possano deliberare di andare avanti con questa iniziativa e la fusione dovrebbe quindi diventare effettiva a partire dal primo gennaio 2020. “Banca Cras, bcc che ha sede a Sovicille, vicino Siena – ha spiegato Giovagnola –, ha dimensioni leggermente superiori alle nostre. Insieme avremo circa 65 filiali, il grosso nelle province di Siena, Perugia e Terni, ma anche nelle province di Arezzo, Grosseto e Livorno. I cambiamenti in corso ci costringono ad adeguarci e la fusione è un passaggio obbligatorio se vogliamo continuare a essere una bcc con caratteristiche locali, in grado di continuare a crescere e radicarsi sul territorio”.
Nel corso dell’assemblea sono state anche rinnovate le nomine degli organi sociali. Il nuovo Consiglio di amministrazione risulta ora così composto da Michele Caciotto, Carmelo Campagna, Clara Codini, Cristian Giardini, Palmiro Giovagnola, Michel Verdi, Reginaldo Ansidei di Catrano, Massimo Biarella, Caterina Giontella, Amanzio Granieri, Luigi Mezzasoma, Luca Pecetti, Giuseppe Ragni. Il Collegio sindacale è, invece, composto dal presidente Enrico Guarducci, dai membri effettivi Ida Calzini e Libero Mario Mari, e dai membri supplenti Andrea Busso e Orietta Merlini. Il Collegio dei probiviri è composto dal presidente Giuseppe Brunelli, dai membri effettivi Stefano Magionesi e Pierfrancesco Victorio Verdese, e dai membri supplenti Cinzia Marchesini e Giacomo Vannucci.