Fisco, Umbria regione virtuosa, cittadini più poveri ma più onesti

Gli umbri sempre con grandi difficoltà economiche ma onesti con il Fisco. E’ questa la fotografia che esce in questi giorni incrociando dati e statistiche nazionali. Mentre da un lato crescono i problemi economici delle famiglie che faticano a far quadrare i conti (è proprio di oggi il dato regionale secondo cui il 90% dei 1300 sfratti annui è dovuto alle improvvise difficoltà economiche dalle famiglie), dall’altro l’Umbria conquista il primato per essere la regione con il rischio evasione fiscale più basso d’Italia. Il dato, reso noto da un’indagine del Sole24ore, è il risultato dal confronto tra i consumi delle famiglie e i redditi dichiarati.

La differenza tra i consumi e i redditi è un indicatore importante del rischio di evasione perché fa capire quanto il tenore di vita risulta incoerente rispetto al reddito dichiarato. Sebbene la maglia nera rimanga al Sud, l’indagine mostra come, dall’inizio della crisi ad oggi, la forbice tra quanto si spende e quanto si guadagna si stia allargando nelle zone ricche del Paese. In Umbria, che conquista la “palma” della regione più “virtuosa” , la spesa per i consumi delle famiglie si attesta sui 14.984 euro pro capite a fronte di un reddito dichiarato di 13.321 con uno scostamento del 12,5%, seguita dalla Lombardia (13,3%), dal Friuli Venezia Giulia (14,1%), dalla Basilicata (14,3%) e dal Lazio (15,1%). Leggendo la classifica al contrario figurano tra le regioni più a rischio evasione la Calabria (45,7%), la Sicilia (40,7%), Valle d’Aosta (31,4%), Campania (30,1%) e Sardegna (24,9%). Un primato, quello che ottiene l’Umbria, che in parte fa dimenticare la brutta figura fatta solo qualche giorno fa quando ad Orvieto è stato scoperto un macellaio all’ingrosso, completamente sconosciuto al Fisco, che girava con Porsche, Audi e Lamborghini.

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