Foligno, ricordati i 24 giovani deportati il 3 febbraio 1944
FOLIGNO – Il 3 febbraio del 1944 24 giovani folignati furono deportati catturati e deportati nei campi di concentramento nazisti di Mauthausen e di Flossemburg, soltanto in 5 fecero ritorno. Oggi, a distanza di 72 anni, il Comune di Foligno, li ha ricordati in una cerimonia pubblica alla quale hanno partecipato autorità civili e militari, rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’arma.
Il sindaco, Nando Mismetti, insieme all’assessore alle politiche per la pace e la memoria, Maura Franquillo, ha deposto una corona di alloro sulla stele realizzata a perenne memoria del 3 febbraio ed evidenziato come “ricordare quelle tragiche vicende non rappresenti soltanto un dovere di memoria ma anche un impegno civico, del presente e per il futuro, per evitare che si possano ripetere simili avvenimenti e per promuovere soprattutto fra i giovani, ideali come la libertà, la giustizia, la pace, la solidarietà, la democrazia”. Toccante la testimonianza di Enrico Angelini, partigiano di 91 anni, che ha ricordato quei giorni bui, quando anche lui ha rischiato di finire in un campo di concentramento. Angelini, lo scorso anno, si recò a Cascina Raticosa per cancellare la svastica e le scritte offensive apposte da alcuni vandali su uno dei luoghi simbolo della Resistenza folignate.
Questi i nomi dei 24 giovani deportati: Armando Bileggi, Augusto Bizzarri, Vincenzo Camilli, Luigi Costantini, Sante Costantini, Gabriele Crescimbeni, Francesco Federici, Serafino Federici, Guerrino Maggi, Giacomo Melelli, Luigi Olivieri, Franco Pizzoni, Giuseppe Privinzano, Antonio Salcito, Vincenzo Salcito, Felice Salvati, Giuseppe Salvati, Franco Santocchia e Lino Spuntarelli.