Gualdo Tadino alla firma del Protocollo sulla via Clementina

GUALDO TADINO – Ci sarà anche il Comune di Gualdo Tadino rappresentato dal Sindaco Massimiliano Presciutti martedì 16 maggio ad Ancona per la firma del protocollo sulla Via Clementina, un progetto interregionale tra Marche e Umbria che interessa 13 comuni che sono attraversati dal percorso dell’antica via.

Saranno, infatti, i 13 Comuni che si affacciano sul lungo tratto della via Clementina, che parte da Nocera Umbra ed arriva al porto di Ancona, a siglare un accordo di rete per realizzare un importante progetto di valorizzazione e promozione dell’intero percorso viario, in un territorio suggestivo e di grande interesse naturalistico, storico e religioso, con cittadine ricche di arte, zone verdi e boschive, corsi d’acqua e sorgenti, che rappresentano i luoghi di eccellenza di Umbria e Marche e della Valle dell’Esino, fino al mare Adriatico.

Tra questi Comuni c’è anche quello di Gualdo Tadino (per l’Umbria oltre a Gualdo, figurano anche Nocera Umbra, Fossato di Vico e Sigillo). La presentazione ufficiale e la firma dell’accordo avverrà il 16 maggio 2017, alle ore 15.30 nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico, alla presenza, oltre che del primo cittadino di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, del Presidente Rodolfo Giampieri, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Ancona Paolo Marasca e dei Sindaci e Assessori alla cultura e turismo dei comuni interessati. Il progetto nasce grazie all’idea di studiosi e ricercatori locali, raccolti nel Laboratorio Via Clementina ed Il Centro Sociale Il Faro, uniti dall’interesse per lo sviluppo e la maggiore conoscenza di un segmento centrale del nostro territorio, quello tra l’Appennino e il mare, ricco di potenzialità turistiche, ma poco valorizzato come sistema integrato.

Il percorso si concluderà nel porto di Ancona, dove sin dal 1733 la via Clementina, fatta sistemare appositamente da papa Clemente XII, veicolava merci, persone e acque potabili che avrebbero poi proseguito il loro viaggio verso Est, oltre l’Adriatico.  Si deve all’intraprendenza di questo pontefice aver dato vita a un’importante e strategica arteria infrastrutturale di comunicazione del centro Italia, che secondo le intenzioni originarie avrebbe dovuto collegare il porto di Civitavecchia sul Tirreno con quello di Ancona reso, nel frattempo, “porto franco”.

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