Gualdo Tadino, il 25 l’inaugurazione del Presepe “Venite Adoremus”, dell’assocaione Capezza

GUALDO TADINO – Sarà inaugurato il giorno di Natale – 25 dicembre – alle ore 17 il Presepio vivente “Venite Adoremus”, organizzato dall’Associazione culturale Capezza presso gli orti dell’Istituto “Bambin Gesù”. Saranno presenti il sindaco Massimiliano Presciutti, il parroco di San Benedetto mons. Giambattista Brunetti, la Madre superiora dell’Istituto “Bambin Gesù” suor Maria Bernardetta, il presidente di Capezza Michele Storelli.

Il successo dello scorso anno non poteva che determinare la decisione di rinnovare anche per questo 2016 l’emozione del Presepio vivente “Venite Adoremus”, quest’anno ispirato alla celebre Adorazione di Gentile da Fabriano, definita da Vittorio Sgarbi “il più grande capolavoro del Gotico internazionale”. Grazie ai magnifici costumi indossati dai protagonisti e alla suggestiva e inedita ambientazione del monastero, durante il periodo natalizio a Gualdo Tadino si potrà dunque assistere alla ricostruzione della sacra scena della Natività come suggerita dall’arte quattrocentesca, sospesa nel magico punto di equilibrio tra l’umiltà del paesaggio appenninico e delle sue attività e l’incanto fiabesco di raffinati, sfarzosi ed esotici personaggi.

Per l’occasione sono stati predisposti degli spazi che richiamano i principali mestieri artigiani della tradizione gualdese (ceramista, fabbro, falegname, macellaio), un angolo interamente dedicato alla lavorazione del formaggio, una locanda presso la quale si potranno gustare i sapori della tradizione locale e altre scene animate che faranno da cornice alla Natività, con alcune sorprese che saranno svelate solo in occasione dell’inaugurazione. Il Presepio sarà aperto nei giorni 25-26 dicembre, 5-6 gennaio dalle 17 alle 20.  L’Associazione Capezza invita tutti i gualdesi e non solo a visitare il Presepio vivente, con l’intento di far riscoprire anche un meraviglioso spaccato del centro storico cittadino.

Adorazione di Gentile da Fabriano

L’incantevole dipinto, terminato nel 1423, fu commissionato da Palla di Nofri Strozzi per l’altare della cappella di famiglia della chiesa vallombrosana di Santa Trinita a Firenze ed è custodito oggi alla Galleria degli Uffizi: stipati all’interno di una elaborata cornice, i personaggi di Gentile si accalcano come dentro ad uno scrigno di tesori e si animano, come ha scritto lo storico dell’arte B. Molajoli, “simili a fiori sbocciati così, per una forza ignota e miracolosa, nella rorida freschezza di un mattino. Allo stesso modo, nella cornice della Capezza, protetto nello scrigno del Convento del “Bambin Gesù”, il Presepio vivente racconterà il mistero della Natività di Cristo, immergendo i protagonisti e i visitatori nella suggestiva sacralità del paesaggio appenninico umbro-marchigiano (con le sue nobili e vetuste architetture, i suoi campi e i suoi orti coltivati), nell’illustrazione delle umili attività umane descritte o semplicemente suggerite dal pittore, nella vivacità della rappresentazione affidata alla presenza di animali conosciuti o esotici e, soprattutto, nello stupore dorato degli abiti indossati, “pari a quelli dei personaggi di un racconto di fate”.

L’Istituto del “Bambin Gesù”

La presenza delle monache benedettine nel centro di Gualdo Tadino, nell’allora monastero di S. Maria Maddalena, risale alla seconda metà del XIV secolo, come testimonia lo storico locale Ruggiero Guerrieri nella sua Storia civile ed ecclesiastica: «In seguito, nel Gennaio del 1375, la Confraternita di S. Bernardo, anche per intercessione del Comune di Gualdo, offrì alle Monache la propria sede, con orto e altri beni annessi, il tutto posto entro la città, nel quartiere volgarmente detto Capezza». Il periodo di massimo splendore per il monastero viene a coincidere proprio con il XV secolo, quando – come ricorda ancora Guerrieri – il numero delle monache crebbe in maniera esponenziale insieme alla prosperità della struttura e dei suoi beni. Dopo alcuni secoli di alterne fortune ed estinto il precedente monastero, nel 1816 sorse nella stessa sede l’Istituto di Istruzione Pubblica affidato alle suore del SS. Bambin Gesù, per adempimento ad un voto fatto da mons. Francesco Luigi Maria Piervissani durante il periodo delle persecuzioni napoleoniche. L’attività educativa dell’Istituto della Capezza prosegue con successo ancora oggi e l’opera delle suore del “Bambin Gesù” ha accompagnato con costanza e dedizione la vita della città di Gualdo Tadino in tutti i suoi momenti più belli e in quelli più difficili.

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