Gubbio cultura, l’amministrazione pensa alla ricapitalizzazione

GUBBIO – «Abbiamo compiuto un’operazione trasparenza e un’analisi dettagliata sull’intera attività economico – gestionale dei settori della società ‘Gubbio Cultura Multiservizi’ – ha spiegato il sindaco Filippo Mario Stirati in conferenza stampa, affiancato dall’attuale amministratore unico Alessandro Brunetti e dal liquidatore  commercialista Paolo Rocchi – per capire i fattori di contraddizione e le dinamiche che hanno determinato nel tempo l’accumulo debitorio di bilancio di oltre 1 milione e 300 mila euro e soprattutto per rilanciare un disegno di rigenerazione e messa in sicurezza dei servizi. Il Consiglio Comunale, oltre alla doverosa messa in liquidazione che comunque non è una strada irreversibile, a patto dell’azione di risanamento, ha deliberato  una serie di indirizzi con l’obiettivo prioritario di garantire ai dipendenti l’attività lavorativa e di non abbandonare le attività svolte da anni: farmacia comunale sistema museale, parcheggi, scuola di musica e liuteria. Da parte nostra, come socio unico della ‘Gubbio Cultura Multiservizi’,  ci siamo assunti la responsabilità di portare alla luce una problematica che avrà anche degli inevitabili accertamenti di eventuali responsabilità civili o penali, e abbiamo fermato l’approvazione di bilancio 2015, che portava un falso sostanziale pareggio come dichiarato dall’allora amministratore delegato, mentre per il 2014, all’inizio del nostro mandato,  ci siamo limitati a prendere per reale quanto espresso.  Stiamo dunque procedendo, in sinergia con tutti i soggetti coinvolti, per evitare alla società ulteriori perdite, puntando a dare risposte di garanzia a dipendenti e fornitori e soprattutto per un’operazione di ripresa e affidamento della società, attraverso un bando di evidenza pubblica, come del resto abbiamo fatto per la scelta dell’amministratore Brunetti ».

Approfondita la relazione dello stesso Brunetti sul lavoro svolto in questi mesi, per illustrare lo status quo, illustrando anche il piano di riorganizzazione aziendale. « Intanto abbiamo invertito la rotta in perdita e recuperato circa 100 mila euro, con la riduzione insoluti e il recupero crediti – ha sottolineato l’amministratore unico  –  e  una serie di operazioni di risanamento.  Abbiamo apportando correzioni amministrative nella gestione del personale, sono state allineate le tabelle salariali in base agli aggiornamenti previsti dai CCNL e ricalcolati nel modo corretto sia gli importi che la maturazione degli scatti di anzianità. E’ stato fatto un piano per ridurre la banca ore in maniera considerevole da qui a fine anno.  Ma soprattutto  è stato recuperato il rapporto di fiducia con tutti i fornitori, che avevano bloccato gli arrivi delle merci, in particolare nel settore farmacia, dove comunque abbiamo ridotto le scorte, incentivando anche l’apertura straordinaria per maggiori introiti. Per ogni servizio, è stato individuato un responsabile, con autonomia per le varie attività del servizio stesso (contratti, versamenti bancari, coinvolgimento nelle scelte, ecc.), procedendo anche all’azzeramento delle consulenze e delle pubblicità. Per il settore parcheggi e parcometri,  abbiamo accorpato i due servizi, con un unico responsabile invece di due, riducendo anche i guasti: mediamente 2/3 parcometri erano non funzionanti. Un risparmio notevole è stato raggiunto con la gestione  delle manutenzioni ordinarie riportate all’ interno della struttura con un risparmio  annuo stimato circa 3/4 mila euro. Abbiamo contestato alcune fatture relative alle manutenzioni svolte dalla ‘Parkit’,  con una riduzione di insoluto da 30 mila a 10 mila euro. Infine, per la Scuola di Musica e la Liuteria si stanno facendo i passi necessari per l’attivazione e per trovare modalità di gestione appropriate, che garantiscano la ripresa ». Dal canto suo Rocchi, in veste di liquidatore, ha comunicato di aver dato corso alle procedure  giuridico – contabili, con una puntuale ricognizione di beni e crediti:  «L’obiettivo è la gestione provvisoria dei servizi, rimuovendo le cause che hanno portato progressivamente all’accumulo dei debiti di bilancio, in tempi più rapidi possibili. La strada aperta per la possibile ricapitalizzazione passa attraverso queste operazioni di risanamento».

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