Gubbio, sesta “Settimana autogestita” per l’Associazione dei diabetici

GUBBIO – L’Ade Gubbio, l’associazione dei diabetici, si è riunita al Relais Torale, sul Lago Trasimeno, per la sesta edizione della “Settimana autogestita”, sette giorni in cui una ventina di pazienti passano del tempo insieme, sotto monitoraggio, con un’alimentazione e uno stile di vita controllato, a contatto con medici e specialisti. In questa settimana i pazienti vivranno così una perfetta esperienza collaborativa e costruttiva per imparare ad affrontare al meglio la malattia. A portare il saluto anche le istituzioni, con il vicesindaco Rita Cecchetti, il consigliere regionale Andrea Smacchi e il consigliere provinciale Erika Borghesi, oltre ai vertici della Asl. A coordinare e sovrintendere il tutto la vulcanica presidente dell’Ade, Paola Palazzari.

“Voglio esprimere un forte apprezzamento per il lavoro svolto. L’iniziativa – ha detto – ha un particolare significato e aiuta le persone a far sì che lo stile di vita possa cambiare. Lo si fa creando un gruppo”. Presente anche Mariella Billi, assessore al Sociale di Tuoro: “L’amministrazione è onorata di avervi qui. Stabilire ponti e contatti è fondamentale per questo territorio, così da poter imparare ad aiutare chi ha bisogno, riportandolo sotto un giusto tenore di vita”. Per l’Asl Umbria 1 è fondamentale il ruolo delle associazioni, perché permettono di fare cose che il pubblico da solo non riesce. “Migliorare lo stile di vita – ha detto Parise – ha una grande importanza sulle diagnosi della malattia: si riducono i costi della società e migliora la qualità della vita. C’è un orientamento dell’azienda a promuovere questa tipologia di azioni”. Massima vicinanza a queste realtà è stata espressa dalla consigliera provinciale Borghesi, mentre il consigliere Smacchi è entrato nello specifico: “Il diabete è un problema ma è grave che non ci sia una banca dati certa su chi ne è affetto. L’assessorato alla Sanità può e deve fare di più. Si sta lavorando comunque – ha proseguito Smacchi – al potenziamento delle cure, uniformandole a quelle delle regioni limitrofe”. Quindi una lode all’iniziativa dell’Ade: “E’ una vera risorsa e associazioni come queste andrebbero sostenute con il massimo delle risorse possibili perché insieme possiamo fare un grandissimo lavoro”.

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