Imu agricola, l’assessore Cecchini: “Ridefinizione importante”

“il decreto legge con cui il Governo ha ridefinito i parametri precedentemente fissati per l’Imu agricola rappresenta un importante risultato per l’Umbria, cancellando un provvedimento iniquo e sbagliato. E’ frutto anche della forte mobilitazione delle istituzioni regionali e locali e del mondo agricolo”. Lo dice l’assessore alle Politiche agricole della Regione Umbria, Fernanda Cecchini.

“Con la reintroduzione dei parametri di montanità dell’Istat – spiega l’assessore  – saranno esenti dall’Imu agricola i 69 comuni montani dell’Umbria, oltre i due terzi del totale, e nei 22 comuni parzialmente montani verranno esentati tutti i terreni di proprietà o in affitto a imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti. Un bel passo in avanti rispetto alla situazione che altrimenti avrebbero determinato le precedenti disposizioni, poiché coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali di 18 comuni, la cui sede è al di sotto dei 280 metri, avrebbero perso totalmente l’esenzione ed addirittura in 85 sui 92 dell’Umbria, i terreni agricoli, non di proprietà di coltivatori ed imprenditori agricoli, sarebbero stati gravati dall’imposta”.

“Contro il decreto del ministero delle Finanze, ora superato dal decreto approvato ieri – ricorda Cecchini – si sono strenuamente battuti i Comuni, su forte spinta dell’Anci Umbria, e le Regioni. Io stessa ho sottoposto la questione in sede di Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni e al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Una battaglia in difesa dei nostri agricoltori e dell’agricoltura, che svolge un ruolo fondamentale soprattutto nelle aree svantaggiate, che ha visto in prima linea anche i parlamentari umbri”.

“Le ragioni dei territori e del mondo agricolo – prosegue – sono state accolte. Apprezziamo l’operato del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha mantenuto fede agli impegni presi, e lo sforzo compiuto dal Governo che ha quantomeno ridimensionato il problema. Ora auspichiamo un passo ulteriore – conclude Cecchini – affinché in futuro vengano individuati altri canali per reperire risorse piuttosto che ricorrere all’aumento della pressione fiscale sui terreni agricoli. Allo stesso tempo, auspichiamo che il Governo abbia trovato le necessarie compensazioni ai ridotti introiti derivanti dall’Imu agricola, in modo che non ci siano ricadute negative sui bilanci comunali”.

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