Iniziativa per la famiglia promossa dall’Istituto Patrizi Baldelli Cavallotti con la Fondazione Ema Pesciolino rosso

CITTA’ DI CASTELLO – “Favorire il confronto e la riflessione tra genitori e figli sulle problematiche principali che riguardano l’educazione e la crescita dei giovani è di fondamentale importanza per rafforzare la rete tra istituzioni pubbliche, scuola e famiglia nel nostro territorio, che come amministrazione comunale siamo costantemente impegnati a valorizzare con una costante sinergia di tutte le parti”. L’assessore alla Scuola Rossella Cestini e l’assessore al Sociale Luciana Bassini sottolineano il rilievo dell’iniziativa che nei giorni scorsi è stata promossa all’auditorium di Sant’Antonio dal Polo Tecnico Professionale Patrizi Baldelli Cavallotti insieme alla Fondazione Ema Pesciolino Rosso. Genitori e figli sono stati al centro della scena insieme a rappresentanti delle istituzioni ed educatori per parlare delle questioni di maggiore attualità legate all’adolescenza, alle opportunità e ai rischi di un’età delicata che si presentano nella società, nella scuola, all’interno della famiglia. Un percorso di introspezione e analisi nel quale sono stati guidati da Gianpietro Ghidini e Carolina Bocca, che dopo la perdita del figlio Emanuele hanno dato vita alla Fondazione Ema Pesciolino Rosso per fare della loro storia un’esperienza simbolo nell’aiuto alla famiglia e fare in modo che la scomparsa dell’affetto più caro che avessero possa aiutare a salvare altre vite. Città di Castello è stata così una delle oltre 1.300 tappe in Italia attraverso cui in questi anni è stata costituita e viene alimentata una community di migliaia di persone dove adulti e ragazzi si scambiano idee, pensieri e condividono riflessioni su temi come l’adolescenza, il futuro, la scuola e ovviamente il rapporto tra genitori e figli. Attraverso la testimonianza forte e commovente di Livio e Donatella, i genitori di Lamberto Lucaccioni, la vicenda del 16enne tifernate scomparso nel 2015 per l’assunzione di ecstasy è stata accomunata a quella di Emanuele, con le immagini dei due ragazzi che sono comparse sul maxi schermo della sala a simboleggiare un monito per tutti i giovani presenti. Mamma Carolina ha raccontato in modo spontaneo e coinvolgente la tossicodipendenza del figlio e come abbia dovuto mettere in discussione se stessa e tutta la sua vita per aiutarlo a salvarsi. Papà Gianpietro, coinvolgente, carismatico, profondo, ha parlato per oltre un’ora toccando tante corde della sensibilità di genitori e ragazzi ai quali ha detto: “i giovani devono cercare dentro se stessi la forza per crescere. Quando siamo giovani siamo come un blocco di marmo, dentro c’è la statua che rappresenta la nostra essenza: difendete sempre quella bellezza che ognuno di voi ha dentro e non lasciate che niente e nessuno ve la porti via”. Nella serata all’auditorium di piazza Gioberti agli assessori tifernati Cestini e Bassini si sono uniti il vice presidente del consiglio regionale Valerio Mancini, l’assessore alla Scuola del Comune di San Giustino Milena Crispoltoni Ganganelli, il vice sindaco di Monte Santa Maria Tiberina Lorenzo Melelli, genitori e figli, ma anche nonni, insegnanti e i giovani del catechismo della Parrocchia di San Pio X, accompagnati dal Parroco Don Samuele Biondini e dai loro educatori.  Grazie alle ragazze del settore Accoglienza Turistica dell’Istituto Cavallotti, coordinate dalle insegnanti Roberta Bigi e Tania Franchi, che ha organizzato l’evento, a tutti i presenti sono state offerte e fatte indossare spillette raffiguranti pesciolini rossi, simbolo della Fondazione, realizzate a mano da alcune insegnanti.  “Di tematiche riguardanti il disagio giovanile se ne sente parlare ogni giorno e queste problematiche si vivono in prima persona se si lavora a contatto con i giovani, come accade a scuola – commenta la dirigente Boriosi – proprio per questo abbiamo voluto promuovere questo incontro, convinti che i messaggi divulgati da associazioni come la Fondazione Ema Pesciolino Rosso vadano dritti al cuore”.

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