“Inserire i dati dei disturbi psichiatrici nel fascicolo sanitario elettronico”, interrogazione del consigliere regionale Casciari (Pd)

PERUGIA – “La Giunta regionale chiarisca se e con quali tempistiche intende ampliare le informazioni raccolte nel ‘fascicolo sanitario elettronico’, inserendovi quelle relative ai disturbi psichiatrici, alla luce della già effettiva disponibilità delle stesse da parte delle istituzioni sanitarie regionali”. È quanto chiede il consigliere regionale del Partito democratico Carla Casciari, attraverso una interrogazione di cui annuncia la presentazione.

Nell’atto ispettivo Casciari evidenzia che “uno degli obiettivi dell’Agenda digitale regionale è la realizzazione del ‘fascicolo sanitario elettronico’, integrato con sistemi aziendali, ospedalieri, pronto soccorso, reti cliniche,
Cup e prenotazioni online. Le informazioni in esso contenute, attraverso la
modulistica di gestione del consenso al trattamento dei dati, consentirebbero
tra l’altro a medici e operatori sanitari di disporre di informazioni tali da
rendere tempestivi e appropriati gli interventi in caso di necessità. Ciò
varrebbe per tutti i pazienti, inclusi quelli affetti da patologie
psichiatriche”.

Carla Casciari ricorda che “l’Umbria, secondo i dati del rapporto Osservasalute 2016, conferma anche nel 2015 un preoccupante primato nell’uso di farmaci antidepressivi. Inoltre i dati Istat sull’ospedalizzazione per disturbi psichici rispetto al luogo di residenza, aggiornati al 2015, confermano che sono ben 2678 (1938 in provincia di Perugia e 740 in quella di Terni) i pazienti affetti da tali disturbi per cui è stato necessario un ricovero presso una struttura. I pazienti psichiatrici sono soggetti – aggiunge – con molteplici difficoltà, casi per cui talvolta risulta complessa la diagnosi e la cura, e che spesso sono caratterizzati da ricadute e fasi acute per cui l’intervento tempestivo ed efficace del medico è necessario al fine della definizione della terapia farmacologica e del contenimento della fase acuta”.

Il consigliere regionale conclude spiegando che “ad oggi il fascicolo
sanitario elettronico” escluderebbe le informazioni relative a trattamenti
e cure dei pazienti affetti da disturbi psichiatrici. Se così fosse la
sperimentazione del Fse risentirebbe di una lacuna informativa che
rischierebbe di compromettere, in fasi delicate della patologia psichiatrica,
l’efficacia e la congruità del trattamento di cui il paziente potrebbe aver
bisogno”.

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