Mediatori culturali in sanità, la Usl Umbria 1 parte dalla maternità

La Usl Umbria 1 ha il compito di  creare una anagrafe regionale di mediatori e soprattutto mediatrici culturali in ambito sanitario, figure che hanno la funzione di  favorire l’integrazione interculturale nell’accesso dei  servizi sanitari delle persone straniere. Entro novembre  sarà pubblicato un avviso pubblico per reclutare mediatori /mediatrici che affiancheranno gli operatori sanitari per favorire, nella popolazione femminile straniera non comunitaria, la comprensione e la conoscenza delle leggi, dei diritti, delle possibilità e delle scelte diagnostico-terapeutiche, nell’ambito del percorso nascita.

È questo il primo step operativo del progetto BIRTH (uno dei cinque approvati dal Ministero dell’Interno a livello regionale, nell’ambito del programma annuale 2013 – Fondo Europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi 2007-2013), promosso dalla Usl Umbria 1, soggetto capofila, insieme alle Aziende ospedaliere di Perugia e di Terni;  ed in relazione con la USL Umbria 2 e con le associazioni di migranti rappresentate nella Consulta regionale.

A beneficiare direttamente degli interventi previsti dal progetto BIRTH saranno le donne e le gestanti di nazionalità non comunitaria presenti sul territorio, che rivolgendosi ai consultori e ai punti nascita delle aziende sanitarie e delle aziende ospedaliere potranno contare anche sul supporto di una mediatrice culturale, per facilitare la comprensione dei percorsi, delle scelte terapeutiche, di diritti e opportunità e  per favorire scelte consapevoli.

Per l’ammissione all’anagrafe dei mediatori, i requisiti di base saranno una buona conoscenza scritta e orale della lingua italiana e della lingua scritta e parlata di Paesi extraeuropei; inoltre si terrà conto inoltre della frequenza di corsi per mediatori culturali e naturalmente delle conoscenze e dell’eventuale esperienza maturata in ambito sanitario, che le partecipanti avranno modo di approfondire durante un colloquio di valutazione da parte di una commissione scientifica. In ogni caso tutte le mediatrici ritenute idonee che saranno inserite in questa nuova anagrafe regionale parteciperanno ad attività di formazione per sviluppare conoscenze e competenze specifiche di comunicazione.

Entro dicembre è prevista la creazione di un numero unico di attivazione della mediazione interculturale da parte degli operatori sanitari coinvolti (consultori, reparti di ostetricia e ginecologia). Intanto il ruolo più importante sarà giocato dalle associazioni di immigranti presenti sul territorio, che potranno veicolare alle donne in gravidanza le prime informazioni, compresa la possibilità di essere inserite sin da ora nel progetto che comprende corsi di preparazione al parto, accompagnamento nel percorso nascita e visite domiciliare post parto…

 Le associazioni coinvolte nel progetto Birth sono: Associazione di promozione sociale Trust Us, Associazione Namastè, Associazione Donne dell’Est, ANOLF Umbria, Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere, Associazione Un Ponte di Mamme, Associazione La Casa dei Popoli, Associazione AVPERU A.I.M. , Associazione Immigrati nel Mondo, Associazione Informa Stranieri, Associazione Makeba, Associazione Iliria.

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