Morto il senatore Ilvano Rasimelli: il cordoglio delle presidenti Marini e Porzi, il ricordo di Mismetti

PERUGIA – La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, esprime il suo cordoglio personale e quello della Giunta regionale per la scomparsa del senatore Ilvano Rasimelli.
La presidente lo ricorda come “partigiano, figura di spicco in Umbria del Partito Comunista Italiano, e uomo delle istituzioni”.
“L’Umbria, con la scomparsa di Ilvano Rasimelli – afferma la presidente – , perde uno dei più significativi protagonisti della storia politica ed istituzionale di questa regione. Dalla lotta di liberazione, alla militanza politica nel PCI e poi nelle diverse istituzioni nazionali e locali, in cui ha avuto ruoli di primo piano, Ilvano Rasimelli ha sempre dimostrato coraggio, grande rigore e capacità di visione strategica”.
“Vorrei ricordare in particolar modo – aggiunge Marini – il suo protagonismo, in qualità di assessore al Comune di Perugia, nella redazione del Piano regolatore generale della città negli anni ’60 e, successivamente, da Presidente della Provincia di Perugia, il significativo impegno per l’autonomia regionale e per la definizione del Piano di sviluppo dell’Umbria quando ancora non erano state istituite le Regioni che giunsero qualche anno dopo, nel 1970. Sempre come Presidente della Provincia sostenne ed incoraggiò in Umbria i movimenti che lottavano per la chiusura dei ‘manicomi’, stimolando la partecipazione non solo di medici ed intellettuali, ma anche di cittadini. Un protagonismo che rese l’Umbria una delle realtà più impegnate e all’avanguardia nella riforma della psichiatria che portò poi alla ‘legge Basaglia’ che ne sancì – conclude la presidente – la chiusura degli ospedali psichiatrici”.
Esprime profondo cordoglio anche la presidente Donatella Porzi, anche a nome dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, “per la morte di Ilvano Rasimelli, illustre e originale figura di politico, amministratore pubblico e professionista. Nella sua lunga vita – sottolinea Porzi – Rasimelli ha fornito un contributo di grandissimo rilievo per lo sviluppo e il progresso civile della comunità umbra. Alla famiglia l’affettuosa e riconoscente vicinanza dell’Assemblea legislativa”.
Il presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti sottolinea la figura di spicco di Rasimelli nel panorama politico e istituzionale dell’Umbria. Classe 1924, domani avrebbe compiuto 91 anni. “Tra i suoi numerosi incarichi che lo portarono fino al Senato della Repubblica, Rasimelli ricoprì anche l’incarico di Presidente della Provincia di Perugia dal 1964 al ’70 – ricorda Mismetti –. A due giorni dall’insediamento, tra i suoi primi atti, fece visita al manicomio di Perugia nel periodo in cui intorno al tema si stava sviluppando un dibattito intenso. Le cronache di quegli anni riferiscono che Rasimelli, non soddisfatto dell’incontro ‘ufficiale’, si ripresentasse la mattina dopo in incognito alle sei del mattino trovando, a differenza del giorno prima, una situazione ‘infernale’ con stanzette piene di pazienti urlanti e in condizioni igieniche pietose. Da lì intensificò la sua battaglia per la chiusura degli ospedali psichiatrici che vide l’Umbria impegnata in primo piano; battaglia che ebbe il suo epilogo nel 1978 con la legge Basaglia. Un aneddoto – dichiara Mismetti – che dà la misura dell’uomo delle istituzioni che fu Rasimelli: appassionato e coraggioso, responsabile e coinvolgente, competente e rigoroso. Ai miei personali attestati di cordoglio si uniscono quelli del Consiglio provinciale e della comunità di questo territorio che ebbe in Rasimelli una guida sicura e illuminata”.

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