Parco del Monte Cucco, Smacchi (Pd) interroga la Giunta: “A che punto è la ridefinizione delle aree contigue?”

GUBBIO – Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Partito democratico) annuncia una interrogazione alla Giunta per “conoscere, dopo le intese e i lavori preparatori, i tempi e lo stato delle procedure rispetto alla concreta ridefinizione delle aree contigue del Parco del Monte Cucco”.

Smacchi ricorda che “nel 2012, il Consiglio regionale approvò una proposta di legge che portava, oltre alla mia firma, quella dei consiglieri Massimo Buconi, Andrea Lignani Marchesani, che chiedeva, sostanzialmente alla Giunta di attivare la procedura per la ridefinizione delle aree contigue dei Parchi regionali, e a seguito degli incontri avvenuti tra le amministrazioni comunali e gli uffici regionali si è finalmente arrivati alla formulazione di una proposta di modifica della zonizzazione del Parco del Monte Cucco e all’eliminazione dell’area contigua che ha visto soddisfatte le necessità e le aspettative dei Comuni interessati. La Regione ha dato quindi seguito al deliberato del Consiglio ed ha accolto il documento unitario a firma dei Sindaci dei quattro Comuni che prevedeva la revisione dei limiti dell’area parco e la ridefinizione dell’area contigua”.

Per Smacchi si tratta di “un grande risultato che va nella direzione di rimuovere quei vincoli che finora non hanno di certo fornito un aiuto per la ripresa della Fascia appenninica, che più di altri territori vive un momento di profonda crisi economica. Vincoli – spiega – che hanno rappresentato negli anni un elemento di vero e proprio appesantimento per chi avesse voluto investire e fare impresa”. Secondo Smacchi, “il Parco regionale del Monte Cucco rappresenta una grande risorsa per i residenti e per l’Umbria intera e la ridefinizione delle aree è l’occasione per rilanciare l’idea e il valore di un territorio bellissimo, di alta valenza ambientale, permettendo alle comunità di poter vivere i luoghi, facendo ripartire l’economia locale, anche attraverso lo sviluppo del sistema turistico. Un passo in avanti, quindi – conclude -, che ridà fiducia e nuove prospettive alle comunità locali, tanto più necessario in un momento particolarmente delicato anche in conseguenza degli effetti sull’economia del sisma del 2016”.

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