Perugia, bocciato l’ordine del giorno per il recupero delle risorse del bando periferie
PERUGIA – Centrodestra e cinque stelle bocciano l’ordine del giorno Pd sul Piano periferie, per recuperare i fondi. “In commissione consiliare bilancio – dice una nota dem – la maggioranza di centro destra e il Movimento 5 Stelle hanno ritenuto di bocciare l’ordine del giorno a firma dell’intero gruppo PD sulla questione del bando delle periferie, non comprendendo l’importanza che questi fondi stanziati dal Governo Renzi prima e dal Governo Gentiloni poi, hanno per la nostra città, anteponendo evidentemente gli interessi di pochi agli interessi dell’intera comunità cittadina”.
“La sospensione del Bando Periferie, infatti, con il quale i due governi precedenti avevano previsto di incentivare la riqualificazione urbana attraverso lo stanziamento di fondi pari a circa 4 miliardi di euro, è una scelta politica grave e precisa del Governo Salvini-Di Maio, che potrebbe portare perfino alla sua cancellazione. Per evitare di perdere quella che sarebbe stata una grande opportunità di rilancio e sviluppo per il quartiere di Fontivegge, avevamo subito denunciato la questione con una conferenza stampa e con un ordine del giorno urgente, con il quale chiediamo a Sindaco e Giunta di farsi carico presso la maggioranza di Governo dei bisogni e degli interessi della propria città, come già tanti altri Sindaci, di centrosinistra, centrodestra, e del Movimento 5 Stelle, stanno facendo e di attivarsi affinché il Governo Salvini-Di Maio ripristini i finanziamenti del Bando Periferie per Perugia, che deve interessare ed impegnare trasversalmente tutte le forze politiche al di là di appartenenze ed orientamenti”.
“Anche la notizia di un probabile accordo tra il Governo ed Anci con la promessa di una previsione di stanziamento dei fondi nell’arco di un triennio, sulla base delle effettive necessità dei Comuni, sembra ormai tramontato, e le città rappresentate dai Sindaci appartenenti a tutti i colori politici si stanno mobilitando da settimane e stanno perfino disertando le recenti convocazioni della Conferenza Unificata, dichiarando anche l’intenzione di ricorrere al Tar. Questo a dimostrazione delle gravi ripercussioni che questa manovra di Governo avrà sui territori, sulla loro vivibilità e sulla qualità della vita dei loro abitanti, e dell’importanza del tema su cui il Sindaco di Perugia, come già fatto da tanti altri primi cittadini, avrebbe dovuto spendersi in prima persona, e che invece, a differenza degli altri amministratori, ha colpevolmente ignorato, barattando per l’ennesima volta le sorti della città che rappresenta e governa con i suoi destini personali, legati a doppio filo con le forze politiche di governo. Chi amministra Perugia dovrebbe avere a cuore prima di tutto il bene della città, e non il proprio tornaconto elettorale”.