Perugia, la Fp-Cgil: “Più sicurezza negli uffici decentrati del Comune”

PERUGIA –  “Più sicurezza per gli operatori delle sedi decentrate del Comune”. A chiederlo il segretario aziendale della funzione pubblica della Cgil, Federico Armati dopo uno spiacevole episodio che ha coinvolto un’assistente sociale.

“Il messaggio che ci arriva dal personale – scrive Armati in una nota – è di una continua solitudine rispetto a questa problematica, situazione che la nostra organizzazione non può accettare. Il ruolo che oggi svolgono gli assistenti sociali e tutto l’Ufficio della Cittadinanza nel nostro territorio non può essere sottovalutato. Sia il personale che noi, siamo consapevoli di che cosa significa lavorare negli uffici della cittadinanza che, quotidianamente svolgono un ruolo di orientamento, sostegno, aiuto e di facilitazione delle relazioni tra persone rivolto alle famiglie, persone dell’intera comunità, per affrontare aspetti della vita quotidiana. Oggi, tutto questo è aggravato da una crisi economica e sociale che quotidianamente amplifica le difficoltà di una parte consistente della nostra cittadinanza”.

La Fp-Cgil chiede “una soluzione definitiva che garantisca, agli addetti ai lavori di poter svolgere, con la “giusta serenità”, una funzione pubblica “delicata” di fondamentale supporto ed assistenza alla cittadinanza.

“Noi siamo convinti – continua Federico Armati – che ci possano essere i margini per migliorare la sicurezza dei nostri operatori nelle sedi decentrate e, siamo altrettanto convinti, che questo possa avvenire solamente con il riconoscimento, da parte dell’Amministrazione, dell’importante ruolo che gli operati dell’Ufficio della Cittadinanza svolgono nel nostro territorio. Oltretutto, all’interno del nostro Comune ci sono uffici che sono diventati “più sensibili” rispetto ad altri e questo non può essere sottovalutato. Chiediamo a questa Amministrazione – conclude – di alzare il livello di attenzione per affrontare e risolvere questa problematica, fortemente sentita dal personale, con la consapevolezza che la nostra organizzazione farà la propria parte, al fine di garantire una “giusta serenità” lavorativa per chi oggi svolge quotidianamente un ruolo di “sostegno” alla nostra comunità”.

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