Perugia, guerra sul progetto di viabilità per Madonna Alta: Pd e Camicia (Fi) contro Calabrese

PERUGIA – Guerra a Madonna Alta tra il gruppo consiliare del Pd e l’assessore Francesco Calabrese, con il consigliere Camicia (Fi) che non perde occasione di attaccare l’esponente dell’esecutivo. I dem hanno tenuto ieri una conferenza stampa chiedendo “nessuno spot improvvisato ma un intervento sulla viabilità, che serve”. Bocciato dai dem dunque il progetto della “bretella”, che lo stesso assessore Calabrese avrebbe intenzione di modificare. Il Pd intanto è sul piede di guerra e ha avviato una raccolta di firme, presentando una vera e propria proposta alternativa: va rimosso l’impianto semaforico non solo tra via Martiri dei Lager e via Settevalli, ma anche quello tra via Baracca e via della Madonna Alta (nei pressi del palazzo Unicredit). Stessa soluzione per i dem si può impiegare anche per mettere in sicurezza il terzo incrocio, quello di immissione tra via Tuzi e via Settevalli. “Con questi semplici interventi, in parte già finanziati dai fondi regionali, si ha una soluzione migliore e meno impattante per i residenti del quartiere. Non serve sottrarre spazio alle aree verdi già attrezzate ed incrementare l’asfalto, ma è necessaria una progettualità di lungo respiro e valutazioni serie sull’impiego del suolo”.

La replica dell’assessore Calabrese non si fa attendere. “Stupisce la fretta del gruppo consiliare del Pd che, per tramite del consigliere Bori, tratta temi che riguardano un’area complessa e decisiva per la viabilità e mobilità cittadina in assenza di dati e proposte che l’amministrazione comunale sta attualmente approfondendo. Vistosa forzatura di eccessiva propaganda – ha aggiunto l’assessore – arrivata persino a prefigurare volontà aggressive per il quartiere di Madonna Alta, per le sue aree verdi e la sua viabilità interna, quando ci poniamo obiettivi esattamente opposti, anche e soprattutto di riqualificazione e rilancio delle qualità ambientali dovute all’area in questione. Una volta composto il quadro di tutti i dati che servono, con le analisi che comportano, mi sono già da tempo impegnato ad organizzare un’assemblea pubblica per confrontare con i cittadini le complessive ipotesi progettuali, con relativi investimenti, che potranno emergere. Sarà da quella informata e puntuale, perciò effettiva, partecipazione che potranno anche confrontarsi le valutazioni che si vorranno credibilmente esprimere. Se, poi, mi si dice – ha concluso l’assessore Calabrese – dove si può andare a firmare contro interventi aggressivi di aree verdi e dell’area sgambamento cani, contro nuove strade e nuovo traffico dentro il quartiere di Madonna Alta, voglio firmare anch’io e far firmare anche parenti ed amici. Anche se non mi risulta ci sia qualcuno che stia solo valutando nefandezze del genere”.

Camicia rinfocola la polemica e, in una lettera al sindaco, chiede a Romizi di “fermare gli slanci, le entrate in scivolata e i commenti che poco si addicono ad un amministratore di una città. La vicenda di Madonna alta sta creando tante tensioni tra i cittadini e penso che non sia suo pensiero scontrarsi con una grande comunità, su interventi non richiesti dai cittadini stessi, ma praticamente imposti”. Camicia avverte Romizi sulla contrarietà della popolazione a qualsiasi tipo di intervento: il sottoscritto ritiene che lei sicuramente non ha nel suo programma progetti che potrebbero provocare una rivolta popolare, non contro il dirigente o l’assessore, ma solo esclusivamente contro di lei in quanto Primo Cittadino e responsabile di tutte le iniziative territoriali”. Per questo Camicia invita Romizi a “contenere i componenti del suo esecutivo”, poiché “non si può togliere ai consiglieri il diritto di non condividere delle scelte politiche, che tra l’altro non hanno convinto nemmeno componenti autorevoli della stessa maggioranza”.

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