Perugia, il consiglio comunale dice sì alla nuova organizzazione della pubblica illuminazione

PERUGIA – Approvato in consiglio comunale il cambio di gestione e organizzazione della pubblica illuminazione attraverso una gara Consip. A dare il via libera all’atto i 18 voti della maggioranza con Pd e M5S che non hanno partecipato al voto. L’atto ha proposto di trasferire  il servizio di pubblica illuminazione dalla gestione in economia, attuata finora dall’ente con proprio personale, alla gestione esterna mediante adesione alla convenzione Consip “Servizio luce 3” di cui alla proposta dell’azienda Citelum.

“Attualmente abbiamo 30mila punti luce -ha detto Calabrese- con un consumo superiore ai 4 milioni di euro annui, mentre con le tecnologie attuali ormai sono possibili notevoli risparmi. Dall’altro lato, abbiamo riscontrato la necessità di rinnovare la pubblica illuminazione date le carenze strutturali che evidenziano 4mila pali da sostituire e 14mila corpi illuminanti le cui lampade sono fuori produzione, il che comporta la sostituzione dell’intero corpo. In questo progetto -ha proseguito l’assessore- c’è molto delle iniziative consiliari degli ultimi anni, di ogni forza politica e per questo si rende opportuna la condivisione con il consiglio. Tutta la città ne sarà interessata, in tempi rapidi di un anno, un anno e mezzo. Si tratta di un percorso che parte dal censimento e dalla conoscenza del territorio per arrivare ad un confronto conclusivo sulle azioni possibili, da cui la migliore soluzione è stata ritenuta la convenzione Consip sia per i costi che per i tempi di realizzazione dell’intervento. Alla fine -ha concluso- avremo un sistema di pubblica illuminazione moderno, collegato attraverso la fibra con un sistema di telecontrollo, l’abilitazione degli smart-services, un risparmio a bilancio di non meno i 500mila euro, una qualità dell’illuminazione elevata.”

Ad aprire il dibattito è stato il capogruppo Cor Camicia, che non si è detto particolarmente “illuminato” da questo progetto che, a suo avviso, non è quel salto di qualità che i cittadini si sarebbero aspettati. “Altre aziende -ha sottolineato Camicia- avevano interesse a proporre alla città delle innovazioni, abbattendo i costi, ma tutte queste proposte non sono state prese in considerazione dagli uffici. Se è vero che c’è uno spreco, abbiamo verificato la soddisfazione dell’attuale sistema di illuminazione?” si è chiesto Camicia, ribadendo che questa poteva essere l’occasione per illuminare le zone buie della città, che non sono illuminate da decenni, dando più sicurezza ai cittadini e invece si è segnata un’altra sconfitta politica dell’amministrazione. Per il consigliere PD Mirabassi, la gara è sicuramente importante, ma malgrado il grande lavoro degli uffici, il progetto non può essere condiviso proprio per la scelta politica fatta per raggiungere l’obiettivo, perché “in un momento come questo di grave crisi economica -ha detto- la giunta, visto l’investimento di 32 milioni di euro, avrebbe dovuto tenere conto delle offerte di altre aziende, locali o nazionali, anziché di un’azienda francese seppur vincitrice della gara Consip.” Esprimendo la contrarietà del gruppo al progetto, Mirabassi ha sottolineato quindi che si è voluto chiudere la faccenda in maniera troppo frettolosa, mentre sarebbe stata più opportuna la gara europea. Anche per il suo collega di partito Bori il rischio non è solo che il comune vada a finanziare un’azienda francese anziché italiana, ma soprattutto che l’azienda estera subappalterà alle aziende locali, portando il profitto altrove e costringendo le aziende locali a lavorare a costi bassi. La gara ad evidenza pubblica avrebbe garantito, invece, da questo rischio e anzi avrebbe innescato nel territorio un circolo virtuoso investimenti-lavoro. Dello stesso avviso anche la consigliera PD Emanuela Mori che, pur riconoscendo la necessità di una soluzione al problema della pubblica illuminazione, si è detta contraria alla scelta fatta dalla giunta di preferire la gara Consip a quella europea. Per Mori, inoltre, è inopportuno anche aver portato in consiglio un atto di competenza dirigenziale o della giunta stessa. Su quest’ultimo punto si è concentrato l’intervento anche della consigliera Borghesi, per la quale il consiglio si dovrebbe esprimere solo sul trasferimento di gestione del servizio, mentre l’atto è in realtà un affidamento già stabilito, non di competenza consiliare. “Non c’è stato nessun confronto -ha detto- con le associazioni di categoria, quindi chiedo di riportare la pratica in commissione e riaprire un dialogo con i rappresentanti del tessuto economico locale.”

Di parere contrario, invece, la consigliera di Crea Perugia Angela Leonardi, che ha ribadito la necessità immediata di intervenire sulla pubblica illuminazione, dato che la scarsità di risorse di questi ultimi anni ha fatto si che non venissero fatte manutenzioni, rendendo questo progetto improcrastinabile. “Consip -ha sottolineato Leonardi- non ha scelto a caso, ha fatto una gara europea, strappando anche prezzi più convenienti Con questo progetto andiamo a liberare risorse attraverso i consistenti risparmi che si otterranno e che rimarranno sul territorio. L’amministrazione ha il dovere di intervenire e di intervenire adesso.” Dello stesso avviso anche il capogruppo di Progetto Perugia Otello Numerini che ha evidenziato come per la fornitura di energia elettrica la legge obbliga gli enti locali al ricorso alla gara Consip, come in questo caso, visto che la fornitura è la parte preponderante del progetto. “Non aderire a Consip -ha spiegato- avrebbe significato andare incontro ai controlli della Corte dei Conti.”

Per la capogruppo M5S Rosetti, che ha ribadito il suo favore al progetto come già sottolineato in commissione, le perplessità nascono piuttosto dalla mancanza di proiezioni economiche più precise, oltre che sul fatto che si voglia far condividere al consiglio una specifica strada. “Andiamo a individuare uno specifico impegno economico -ha detto- che è qualcosa di più di un atto di indirizzo. Non è necessariamente la gara europea l’alternativa migliore, ma mi chiedo se siano state vagliate effettivamente tutti i percorsi per poter avere risparmi ulteriori. Il M5S sposa in toto il progetto, ma non abbiamo le proiezioni economiche che ci permettono di votarlo oggi.” Sottolineandone il carattere non strumentale, dunque, Rosetti ha presentato una mozione per rinviare la pratica in commissione e fare ulteriori valutazioni, anche in virtù delle opinioni espresse dagli altri colleghi di opposizione. La mozione di rinvio, messa subito in votazione, è stata però respinta con 12 voti a favore, 16 contrari e 1 astensione. Riprendendo gli interventi del dibattito, è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Mignini per sottolineare come il progetto rappresenti un’occasione di miglioramento della sicurezza e di decoro urbano della città, di efficientemente energetico e di risparmio per cui non può non essere condiviso. Dello stesso avviso anche il capogruppo di Forza Italia Perari per il quale l’amministrazione ha fatto un passo avanti in questo servizio. “Perugia ha avuto per anni una delle spese maggiori in Italia per la pubblica illuminazione -ha detto- né conosceva il significato della parola “concorrenza”, per cui sicuramente questo progetto rappresenta un serio passo in avanti. Tuttavia, è opportuno sottolineare come sia necessario aprirsi al mercato non chiudersi, fare più gare d’appalto per non ricorrere a scorciatoie.” Sul tema delle competenze del consiglio e dell’opportunità di portare l’atto in consiglio Perari ha suggerito, al di là della volontà di condivisione, di attenersi strettamente alle competenze. “Al netto di tutte le considerazioni -ha quindi concluso- questo progetto risulta ad ora il migliore e l’amministrazione deve avere il coraggio di fare delle scelte subito. Mi auguro che però si tengono in considerazione le opinioni espresse dal consiglio oggi.”

Sul tema delle competenze del consiglio sull’atto è intervenuto il Segretario Generale a spiegare che l’atto va sottoposto al vaglio dell’assemblea in quanto si tratta di trasferimento di un servizio. L’articolazione del documento si rende necessaria per motivare tale passaggio, mentre gli obblighi contrattuali nasceranno nel momento in cui il dirigente stipulerà il contratto stesso. Infine, il consigliere Sorcini ha sottolineato come la gara europea non avrebbe dato certezze. Al contrario, a suo avviso, è indispensabile e urgente mettere mano al sistema di illuminazione pubblica. “Viviamo in un mercato globale -ha detto- per cui non possiamo farne una questione di nazionalismo.” Il consigliere del Gruppo Misto De Vincenzi si è detto confuso dal dibattito di oggi nell’aula consiliare, invitando l’esecutivo a una maggiore condivisione di certi progetti nell’ambito della maggioranza stessa.

Al termine del dibattito ha preso la parola di nuovo l’assessore Calabrese per difendere fortemente la pratica “Se c’è stata una pratica partecipata con la città è questa, anche all’interno della maggioranza stessa.” Sulla critica secondo cui i 32 milioni di euro andrebbero in Francia, Calabrese ha ribadito quanto già affermato in commissione, ovvero che approvando oggi l’atto si passa da una spesa annua di 4,4 milioni, che per 9 anni fa circa 40 milioni di euro, a 32, con un risparmio di 8 milioni di euro che restano davvero sul territorio. Rispetto, invece, alla critica di non aver dato spazio alle imprese locali, l’assessore ha ricordato come non sia stato presentato un progetto locale che minimamente si avvicinasse a quelli delle aziende del settore arrivate da tutta Italia e dall’estero. “Abbiamo interloquito con molte imprese e non è facile immaginare che imprese locali avrebbero potuto aggiudicarsi una gara europea, perché non competitive rispetto ad altre realtà ben più grandi -ha sottolineato- Tuttavia a queste stesse imprese locali, assumendoci delle responsabilità importanti, abbiamo spiegato che le opportunità per l’economia locale ci sono all’interno del volume complessivo dell’operazione. Insomma, ha concluso, perseguiamo l’interesse generale senza penalizzare nessuno.” Per dichiarazione di voto, è intervenuto nuovamente il consigliere Mirabassi ad anticipare che il suo gruppo non avrebbe parteciato al voto, non essendo convinto del progetto. “Non siamo convinti -ha detto, annunciando anche manifestazioni di protesta- della strada scelta e siamo certi, invece, che si poteva sicuramente fare meglio, anziché dare 32 milioni di euro a una società estera.” Anche per Rosetti le perplessità rimangono, malgrado la strada sia quella giusta, per cui anche il Movimento 5 Stelle ha annunciato la non partecipazione al voto.

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