Perugia, inaugurate all’ospedale “Le stanze di Lucina” per il parto naturale

PERUGIA – Una “svolta” nella sanità umbra e in particolare una “scelta consapevole” per le mamme che vogliono approcciare una nuova cultura della gravidanza, grazie ad un ritorno al parto naturale e in massima sicurezza: sono ‘Le Stanze di Lucina’, allestite all’interno della degenza di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Perugia per il percorso assistenziale di parti fisiologici gestiti esclusivamente dall’ostetrica per le donne che ne fanno richiesta.

“Può apparire un ritorno all’antico ma invece è un salto in avanti di alta qualità” ha detto la presidente della Regione Catiuscia Marini intervenuta ieri alla presentazione ufficiale della nuova struttura. Insieme, tra gli altri, al direttore dell’Azienda ospedaliera Walter Orlandi, al sindaco di Perugia Andrea Romizi e al delegato per i rapporti istituzionali dell’Università degli Studi di Perugia Francesco Baldelli.

Finora erano otto in totale i centri nascita italiani con percorso fisiologico, di cui due nel centro Italia (Firenze Careggi e Ostia). Quello di Perugia sarà quindi il terzo in questa area del Paese.

“Chiudiamo oggi un percorso – ha detto Orlandi – che è quello dell’umanizzazione del parto, iniziato da anni con le altre tappe, del bimbo vicino alla madre, del parto in acqua e di quello senza dolore”. Per il direttore generale dell’ospedale di Perugia, si dimostra così anche che “la sanità si può fare con pochi soldi, solo creando un ambiente familiare, caldo ed accogliente ma professionalmente elevato”.

“Daremo d’ora in avanti alle donne l’opportunità di partorire con tutte le opzioni possibili di un punto nascita”, ha poi spiegato il direttore sanitario dell’ospedale Manuela Pioppo.

Le stanze di Lucina (il nome è in omaggio alla dea che, secondo la mitologia romana, portava i bambini alla luce) secondo la presidente della Regione Umbria “sono figlie di una esperienza che parte da lontano e di una capacità di programmazione e governo del servizio sanitario che nella nostra regione ha dimostrato di poter coniugare qualità del servizio e compatibilità finanziaria”.

“In Umbria – ha aggiunto la Marini – stiamo realizzando esperienze che anticipano le metodologie a livello nazionale, come è già avvenuto con il parto analgesico che da noi è stato avviato sperimentalmente e poi inserito dal Ministero della sanità nei livelli essenziali di assistenza”.

Romizi ha inoltre definito le due stanze che compongono la nuova struttura “meravigliose”. Dove, sempre secondo il sindaco di Perugia, “si percepisce la possibilità per i genitori di vivere insieme il viaggio impegnativo che è la gravidanza, con le ostetriche a fare da angeli custodi”.

Eliminando tutti gli “elementi invasivi” di un parto tradizionale – è stato spiegato – le ostetriche offrono sostegno emotivo, favorendo libertà di movimento e l’uso di tecniche di analgesia naturale quali il massaggio e l’assunzione di posizioni antalgiche per affrontare il dolore e la fatica del parto.

Gli spazi si avvalgono di arredi nuovi, dai colori brillanti con una coreografia creata per proporre un ambiente il più vicino possibile a quello familiare. Viene inoltre incoraggiata la presenza del padre sia durante la nascita che per l’intera durata del ricovero, con stanze predisposte ad ospitarlo, facilitando così il consolidarsi del nuovo nucleo familiare. A completa tutela della sicurezza della madre e del neonato, un eventuale insorgenza di fattori di rischio determina l’uscita dal percorso e il trasferimento all’adiacente blocco parto.

Per accedere al percorso assistenziale è necessaria comunque una selezione a partire dalla 37/a settimana, con una visita che viene fatta dall’ostetrica in ambulatorio. Stanno arrivando le prime richieste.

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