Perugia, nuovi accademici all’Accademia Pietro Vannucci

PERUGIA – A dare lustro all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia entrano nuovi accademici. Tra quelli d’onore, ovvero studiosi, critici e cultori d’arte, personalità eminenti nelle arti, nelle lettere e nelle scienze e nel sostegno promozionale a favore dell’iniziativa artistica e didattica anche nei confronti dell’Accademia, si aggiungono per acclamazione: Paolo Bolpagni (storico dell’arte), Claudia Conforti (architetto), Isabella De Bellis Sciarra (avvocato), Andrea Margaritelli (manager), Antonio Paolucci (già ministro Mibac), Roberto Segatori (sociologo), Nello Spinelli (manager), Marco Tarquinio (giornalista, direttore de L’Avvenire), Pamela Villoresi (attrice). Tra gli accademici d’onore (coloro che si sono distinti in maniera eminente nel campo delle arti), sempre per acclamazione, entrano: Gillo Dorfles (artista e critico), Laura Farina (docente), Hey Sug Jang (artista), Cesare Mirabella (pittore), Maria Mulas (pittrice), Pietro Carlo Pellegrini (architetto), Ivan Theimer (scultore). Votata per acclamazione anche la surroga nel Consiglio d’amministrazione di Rossella Vasta con Elmo Mannarino (“Ben lieto di mettermi a disposizione, dando il mio massimo impegno”).

L’affollata assemblea del corpo accademico, che si è tenuta nella biblioteca storica della Vannucci, è stata anche l’occasione per fare il punto sul percorso di statizzazione dell’Accademia. “L’accordo di programma triennale include anche la statizzazione – ha detto Mario Rampini, presidente della Fondazione dell’Accademia – ma nel frattempo anche gli enti dovranno impegnarsi economicamente insieme al ministero dell’Istruzione”. Quindi la Regione con 100 mila euro, la Provincia con 10 mila e il Comune di Perugia con 175 mila euro per il 2016, 150 mila per il 2017 e 140 mila per il 2018. “Occorrerà poi avere un Regolamento ministeriale – ha proseguito Rampini -, nel frattempo ho nominato una commissione di cui fanno parte, insieme a me, l’avvocato Elisabetta De Bellis e il magistrato Giuseppe Severini per preparare lo Statuto dell’Accademia. Entro un mese conto che questa parte più burocratica possa terminare. Il 27 febbraio, in occasione dell’arrivo del ministro, non sarebbe male se la questione si potesse formalizzare”. Rampini ha fatto poi il punto sull’Accademia. “Ora le risorse ci sono, siamo ben distanti dalla situazione di una volta, c’è un’esplosione di studenti, siamo arrivati da 170 a 600 iscritti, e non solo perché ci sono i cinesi. Sono talmente tanti che abbiamo chiesto alla Provincia altri locali.

Ho trovato altre risorse, grazie ancora ai finanziamenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, per cui proseguiremo con i lavori di risanamento dell’intero convento. Tra appalti, autorizzazioni etc, stiamo andando avanti anche sotto questo profilo”. Un fiume in piena, Rampini, che anticipando la data della presentazione del nuovo anno accademico (24 marzo a San Bevignate) snocciola nel dettaglio gli ottimi risultati raggiunti da quando ha preso in carico il mandato, e per cui il corpo docente, attraverso un documento letto durante l’assemblea dal professor Luciano Tittarelli, abbia chiesto a Rampini di restare oltre la scadenza del suo mandato, almeno fino a che non si raggiungerà la statizzazione. A sostenere i risultati raggiunti, una breve ma densa relazione del direttore Paolo Belardi. Un ricco bilancio consuntivo di tutte le attività portate avanti, declinato lungo quattro direttrici: Didattica, Ricerca, Terza missione e Internazionalizzazione. Un quadro che ha reso ben chiaro come l’immagine dell’Accademia abbia fatto, negli ultimi anni, un salto di qualità, travalicando l’Umbria, l’Italia.

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