Perugia, primo disco per l’Orchestra da Camera

PERUGIA – Un esordio discografico nel segno dell’eccellenza musicale umbra. È stato presentato a Perugia, venerdì 1 luglio, il primo cd del Quartetto dell’Orchestra da Camera di Perugia, una delle anime del progetto orchestrale promosso dall’associazione culturale Eunice con il supporto della Fondazione Perugia Musica Classica onlus. L’album Contrappunti, edito dall’etichetta perugina Nota records, raccoglie gli omonimi brani – dal Contrappunto I al Contrappunto XIX – del compositore perugino Antonio Rossi: “ho scelto questa particolare forma musicale – ha spiegato in conferenza stampa – perché permette di valorizzare ugualmente le varie parti della composizione, dando all’ascolto un fascino particolarissimo e unico”. Rossi, così come i musicisti dell’Orchestra, sono un’eccellenza “della nostra Regione – ha poi sottolineato Filippo A.Moretti, di Nota records – ricca di ottimi talenti che, spesso, hanno difficoltà a trovare spazi e mettersi in luce. Come casa discografica, da oltre 20 anni il nostro lavoro va proprio nella direzione della promozione e valorizzazione delle eccellenze del territorio”.

L’Orchestra da Camera di Perugia – come ha ricordato il sovrintendente dell’ensemble Simone Frondini – nelle prossime settimane sarà impegnata a Umbria Jazz al fianco del trombettista Paolo Fresu, nella sua personale e attesissima rilettura del Laudario di Cortona, e nel giro di pochi anni si è affermata come realtà di punta del concertismo regionale e nazionale, con interessanti incursioni all’estero (ad agosto l’Orchestra tornerà a rappresentare l’Italia al festival di Kusatsu, in Giappone). Un gruppo giovane e “multiculturale”, come ben testimonia l’organico del Quartetto, che ha margine della conferenza stampa ha eseguito anche due brani dal disco: insieme al violinista Paolo Franceschini, konzertmeister dell’Orchestra, ci sono infatti i giovani Azusa Onishi, violino, MizuhoUeyama, viola, e Gianluca Pirisi, violoncello. E proprio alle 2 musiciste giapponesi si “deve” l’ultimo contrappunto del disco, il numero 19, “che ho composto durante la registrazione del disco al Museo Santa Croce di Umbertide – ha concluso Antonio Rossi – proprio pensandolo per Azusa e Mizuho”.

 

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