Perugia, separazioni e divorzi lampo, il Comune si “attrezza”
PERUGIA – Dopo l’approvazione definitiva del decreto legge 132/2014 da parte del Parlamento, la giunta comunale ha approvato le modalità per far fronte alle nuove deleghe relative ai coniugi in crisi, separazioni e divorzi.
Viene istituito dunque, all’interno degli uffici di Stato Civile, attualmente ubicato in via Scarlattin°43, un ufficio che si occuperà di ricevere le richieste di separazione personale, di cessazione degli effetti civili e di scioglimento del matrimonio. Data la delicatezza della materia da trattare e per evitare che si creino tempi di attesa lunghi, sarà data la possibilità ai cittadini di prendere un appuntamento telefonico per sbrigare la pratica.
L’assessore Dramane Diego Wague’ (Demografia), nel presentare la delibera ha ricordato che l’art. 12 della Legge n. 162/2014 prevede, a decorrere da oggi, “la possibilità per i coniugi di comparire direttamente innanzi all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune per concludere un accordo di separazione, di divorzio o di modifica delle precedenti condizioni di separazione o di divorzio; mentre l’assistenza degli avvocati difensori è facoltativa. Questa modalità semplificata è a disposizione dei coniugi solo quando non vi siano figli minori o portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti, e a condizione che l’accordo non contenga patti di trasferimento patrimoniale”.
Al fine di promuovere una maggiore riflessione sulle decisioni in questione, è stato previsto un doppio passaggio dinanzi all’Ufficiale di Stato Civile a distanza di non meno di 30 giorni.
Competente a ricevere l’accordo è il Comune: dove è stato celebrato il matrimonio; di trascrizione dell’atto di matrimonio celebrato con rito concordatario/religioso o celebrato all’estero; di residenza di uno dei coniugi.
Restano invariati i presupposti per la proposizione della domanda di divorzio (tre anni ininterrotti di separazione personale dei coniugi, oltre alle altre ipotesi previste dalla legge n. 898/1970).
Il diritto fisso all’atto della conclusione dell’accordo è di 16 euro (non può essere superiore all’imposta di bollo prevista per le pubblicazioni di matrimonio) da corrispondere in contanti direttamente all’ufficiale di Stato Civile.