Perugia, Terminata la tre giorni di laboratorio in preparazione al convegno ecclesiale
PERUGIA – E’ terminata la “tre-giorni” di Perugia del Laboratorio in preparazione al V Convegno ecclesiale nazionale di Firenze (9-13 novembre 2015) dedicato al tema “Dalla solidarietà alla fraternità: identità, estraneità e relazioni per un nuovo umanesimo”, al quale hanno partecipato oltre 400 persone provenienti da tutt’Italia. Il laboratorio perugino, promosso dell’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei in collaborazione con la Conferenza episcopale umbra (Ceu), ha prodotto un’ampia riflessione di carattere storico-filosofico e socio-economico dell’umanesimo, integrata dall’aspetto del dialogo interreligioso, aperto anche ai non credenti. Gli “atti” di questo laboratorio saranno a breve pubblicati sul sito www.chiesacattolica.it/ecumenismo e successivamente su quello ufficiale del Convegno nazionale: www.firenze2015.it .
Ieri, nell’ultima giornata, è stato trattato il tema “Dialogo: l’uomo, tra Oriente e Occidente”, introdotto e moderato da Simone Morandini, dell’Istituto di Studi Ecumenici “San Bernardino” di Venezia. Relatori sono stati Massimo Raveri, dell’Università Ca’ Foscati di Venezia, Svamini Hamsananda Giri, dell’Unione Induista Italiana, Osvaldo Santi, dell’Unione Buddista Italiana, e Ambrogio Pisoni, delegato dell’Arcidiocesi di Milano per il dialogo con le religioni orientali. Le conclusioni generali del laboratorio perugino sono state affidate ad Adriano Fabris, dell’Università di Pisa, e al cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu.
Il prof. Fabris ha focalizzato il «filo conduttore» della “tre-giorni” perugina in preparazione di Firenze 2015, spiegando che “si è trattato di un laboratorio che è una via, un metodo e non un convegno tradizionale. In questo laboratorio sono state seguire due “vie”: la prima, quella dell’ascolto delle “discipline laiche” (storia, filosofia, sociologia ed economia) sulla riflessione del pensiero degli esseri umani; la seconda, quella del confronto tra le varie esperienze religiose”.
Il cardinale Bassetti, nella sua relazione conclusiva ha detto che al centro “deve essere sempre messo, e oggi in particolare deve tornare ad essere, l’uomo. È tempo credo che i cattolici tornino – in Italia – ad elaborare “pensiero” cioè proposte culturali che siano in grado di coinvolgere l’opinione pubblica, offrendo in tal mondo un servizio di “carità culturale” o anche di “carità politica” delle quali il nostro Paese sembra proprio aver bisogno”.