Piano di sviluppo rurale, Liberi e Uguali: “Troppi ritardi per i pagamenti”

 

PERUGIA – Il Piano di sviluppo rurale, che dovrebbe essere un’opportunità per le imprese del settore, rischia invece di non portare i benefici sperati. La denuncia arriva da Liberi e Uguali, che evidenzia i ritardi nei pagamenti.

“Ci sono decine di imprese agricole che rischiano l’indebitamento e addirittura la chiusura a causa di ritardi e disfunzioni burocratiche. La storia di questo scaricabarile potrebbe essere anche tutta da ridere se non ci fossero conseguenze tanto pesanti per l’economia agricola regionale. I protagonisti in commedia – dicono da Leu – si dichiarano tutti innocenti e puntano il dito accusatorio su altri. Si dichiara innocente Agea, l’agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura istituita nel 2006 per coordinare per conto della Unione Europea il sostegno alle produzioni agricole con contributi e premi. L’agricoltore presenta l’accesso ai fondi per le misure previste dalla Ue e dopo l’approvazione riscuote il premio. Ma oggi l’ingranaggio di riscossione si è bloccato e migliaia di agricoltori umbri si sono dovuti accontentare solo di un acconto sulle pratiche presentate nel 2015”.

“Le situazioni più pesanti sono quelle che riguardano l’agroambiente e il benessere animale e biologico con cifre che vanno dal 30 al 40 per cento degli aiuti non pagati. Soldi che riguardano il 2015 , 2016 e 2017 Cioè due e tre anni fa. La Regione dell’Umbria e le associazioni di categoria puntano il dito contro il macchinoso sistema informatico di Agea ma per l’assessore Cecchini i soldi ci sono e le risorse a disposizione dell’Umbria saranno spese e la responsabilità dei ritardi è tutta di Agea che non paga i beneficiari delle misure del Psr, il Piano Sviluppo Rurale. Intanto cresce il disagio degli agricoltori di cui si fanno portavoce le associazioni di categoria. Da navigata politica la Cecchini rassicura tutti e promette di risolvere il problema nel giro di tre mesi visto che le cause sono individuabili nella fase di transizione organizzativa di Agea. Qualche domanda all’assessore ma quanto dura una fase di transizione organizzativa? Ci volevano le proteste legittime degli agricoltori interessati per scoperchiare il vaso di Pandora oppure la bi-assessora era troppo occupata con la cultura tanto da trascurare colpevolmente la coltura? In ogni caso non le sembrano troppi tre anni di ritardo? Oppure i ritardi sono abilmente guidati verso la scadenza amministrativa regionale? Non avrebbe potuto alzare la voce prima e sollecitare l’Agea? Oppure valutare la possibilità di un’agenzia autonoma      (Ente Pagatore) come hanno fatto altre regioni? Infine non possiamo dimenticare di mettere sul tavolo dei problemi del mondo agricolo quello relativo alla distruzione delle produzione agricole e zootecniche da parte della fauna selvatica in particolare dei cinghiali e dei lupi”.

Quindi l’agenda degli interventi necessari: “Potenziare la Prevenzione con una maggiore disponibilità per le aziende agricole  di recinzioni elettriche e metalliche, Intensificare il Contenimento degli ungulati3. Ridurre i tempi di liquidazione degli indennizzi. Ad oggi ancora troppo lunghi dal momento del danno al risarcimento dello stesso. Liberi e Uguali dell’Umbria si impegnerà a dare una soluzione a questi problemi e organizzerà incontri con gli agricoltori interessati che sono le vittime incolpevoli dei ritardi della burocrazia e delle inefficienze di un’idea vecchia della politica che continua ad ignorare i segnali popolari del 4 dicembre e del 4 marzo”.

 

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