“Poltrone last minute”, la Lega: “Direttore di Umbria Salute poco prima dello scandalo”

 

PERUGIA – Valerio Mancini (capogruppo Lega Umbria) “Nella seduta di Giunta regionale svoltasi il giorno prima che scoppiasse lo scandalo concorsopoli della sanità umbra, attraverso la delibera n. 441 dell’11 aprile 2019, è stata proposta l’istituzione di un nuovo Direttore presso Umbria Salute e Servizi. Questa società, partecipata dalla Regione insieme alle aziende sanitarie regionali (Ospedali e USL) e già sfiorata dalle note vicende di malcostume di questi giorni, dovrebbe occuparsi di effettuare gli appalti per la sanità e per gli enti regionali ma fino ad oggi non è stata, di fatto, in grado di svolgere il proprio mandato e così la Giunta ha pensato bene di applicare la solita ricetta che pratica da cinquant’anni: fare una poltrona in più, ovvero fare un Direttore in più”.

“Peccato che la legge istitutiva di Umbria Salute (n. 9/2014 all’articolo 8) già prevede la figura dell’Amministratore unico al quale si applica il trattamento economico e giuridico dei Direttori generali delle aziende sanitarie e non prevede quella del Direttore che rappresenterebbe solo un costoso duplicato. La Giunta regionale, pertanto, suggerisce impropriamente ad Umbria Salute di introdurre la posizione del Direttore, senza che sia prevista nella legge regionale di riferimento e senza che se ne ravveda la concreta necessità, se non quella di aumentare le poltrone e la confusione che già governa il mondo sanitario regionale. Due vertici amministrativi in un medesimo ente sono un primato nazionale, ma uno è di troppo: o l’Amministratore o il Direttore deve scomparire, altrimenti non si capisce più chi comanda e chi è comandato. È solo confusione quella che attanaglia la Giunta regionale o sono le ultime manovre legate alla fine di un’era politica? Di tutte queste operazioni che gravano solo le casse regionali e che non migliorano i servizi sanitari per i pazienti umbri il prossimo governo di centrodestra farà carta straccia, riportando i cittadini al centro dell’azione politica. A questa regione serve un evento estintivo di una classe politica per poter andare avanti: la fine del Pd e di tutta la sinistra non più capace di confronto nemmeno con la sua stessa coscienza. Con le prossime tornate elettorali del 2019 cambierà la storia di questa regione”.