Scontro sui compensi dei consiglieri regionali, il Pd: “Dal M5S repertorio logoro”

PERUGIA – Lo scontro, tutto urlato, tra il capogruppo M5S Andrea Liberati e quello dem Gianfranco Chiacchieroni durante l’ultimo consiglio regionale ha fatto il giro del web. L’argomento era la discussione di un ordine del giorno sulla riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali e Chiacchieroni è sceso in campo, difendendo l’attuale “busta paga”, motivandolo con il grande lavoro svolto e con il “non aver un giorno di ferie”. E di questo si è parlato anche in segreteria regionale, alla fine della quale è uscito un comunicato che sposta l’attenzione sul livello nazionale.

“Il repertorio a 5 stelle inizia ad essere logoro e ripetitivo e ormai impressiona più pochi, visto che viene puntualmente smentito dai fatti”. Così, in una nota, i portavoce della segreteria regionale del Pd Umbria Marco Gambuli e Gregorio Alteri, che spiegano: “La storiella che il Pd è per mantenere i privilegi della ‘kasta’ è difficile da raccontare dopo l’approvazione della riforma costituzionale che vieta compensi ai consiglieri regionali superiori a quelli dei sindaci. Eppure non si ricordano applausi pentastellati in parlamento durante l’approvazione delle riforma, ma già si conosce che voteranno no al referendum confermativo. E se per caso qualcuno se ne fosse dimenticato, già in Umbria c’eravamo portati avanti, con una riduzione degli emolumenti e l’abolizione del vitalizio per i consiglieri: una tra le poche Regioni a farlo. Ma, si sa, hanno la memoria corta, loro”.

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