Scuola, grande affluenza agli Stati Generali

PERUGIA – Oltre 250 partecipanti, una grande affluenza per gli Stati Generali della scuola, che si sono svolti ieri a Villa Umbra. “La giornata segna una tappa del lavoro svolto in questi anni, ma è anche l’avvio di un percorso in cui Regione, mondo della scuola, Comuni, Province, famiglie si impegnano a lavorare insieme, con un approccio che mette insieme strumenti e risorse delle politiche che riguardano la scuola, il lavoro, le imprese, per garantire ai nostri giovani, in una società sempre più globale e sempre più divisa fra vincenti e perdenti, di essere dalla parte dei vincenti, per istruzione, bagaglio di competenze, per inclusione sociale”. È quanto ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, concludendo gli Stati generali della scuola e del sistema di istruzione e formazione professionale.

“Dobbiamo fare in modo che, come avvenuto in passato fra gli anni Cinquanta e Novanta – ha detto la presidente – la scuola torni ad essere un importante ascensore sociale. La leva per uscire dal rallentamento successivo e per allinearci agli obiettivi europei del 40% dei laureati rispetto alla popolazione nel 2030 è quella di agire sui percorsi di istruzione e formazione. L’Umbria – ha aggiunto – ha ottenuto risultati importanti, c’è un basso tasso di dispersione scolastica, non ci sono minori a rischio di emarginazione. Ma non ci dobbiamo accontentare. Anche sul fronte delle opportunità occupazionali che dobbiamo garantire, c’è bisogno di aiutare l’innovazione della società e intercettare i bisogni delle imprese e del territorio, con competenze tecnico-scientifiche, del pensiero, della creatività”.

“Serve il contributo di tutti – ha proseguito – ed è importante che i tavoli tematici che si sono riuniti oggi proseguano nel loro lavoro. Vogliamo essere un laboratorio per realizzare quanto ci chiede il sistema di istruzione e formazione, ma anche per portare avanti esperienze regionali, ad esempio su un tema importante quale quello della società plurale dove la sfida della sicurezza passa anche attraverso l’inclusione nell’infanzia e nell’adolescenza”.

Affrontando il tema dell’edilizia scolastica, la presidente Marini ha ricordato come “per la prima volta ci sono a disposizione importanti risorse che ci consentiranno in un triennio di intervenire su 180 edifici, a fronte dei 30-40 della programmazione precedente”.

“Per la Regione – ha detto ancora – la scuola è e rimane una priorità, come dimostrano i finanziamenti messi a disposizione dal bilancio regionale, nonostante le minori risorse disponibili. Abbiamo dato prova di qualità, ma non basta: dobbiamo agire sul fronte della disabilità per dare risposte più appropriate così come si deve incidere meglio sotto il profilo delle opportunità occupazionali, cogliendo le possibilità che ci offrono ad esempio la riforma degli istituti professionali e il sistema duale, l’alternanza scuola-lavoro, il sistema degli Its. Anche per quanto riguarda il sistema integrato per la fascia d’età da 0 a sei anni, non vogliamo accontentarci del primato nazionale che l’Umbria ha per la percentuale di iscritti ai servizi educativi da 0 a tre anni, che sono il 37 per cento, ma dobbiamo progressivamente tendere al 100 per cento come per la scuola dell’infanzia che da anni è parte integrante dei percorsi di istruzione”.

“Va rafforzata la qualità complessiva del sistema di istruzione e formazione e uno degli obiettivi della Regione – ha concluso – è quello di arrivare entro la fine della legislatura anche all’accreditamento dei nostri servizi scolastici, a partire da quelli dell’infanzia: un grande ‘passaporto’ per i nostri studenti, ma anche per i docenti, in grado di fare la differenza per il loro futuro”.

“Una presenza massiccia – ha sottolineato l’assessore regionale all’Istruzione e al Diritto allo studio universitario, Antonio Bartolini – a conferma di quanto sia forte e sentito da parte di tutte le componenti del mondo della scuola l’impegno a confrontarsi sui temi più rilevanti della scuola e della formazione. Questa giornata – ha ricordato – ha una storia ben precisa: un anno fa, dopo gli eventi sismici del 30 ottobre, presi l’impegno con i sindaci e con il presidente dell’Anci a organizzare una giornata per affrontare in forma partecipata i temi vitali per il futuro della scuola e dei nostri giovani. Nei tavoli tematici che si riuniranno questa mattina, scaturiranno documenti di sintesi che verranno poi discussi nel pomeriggio in sessione plenaria, quali base per i documenti che porteremo poi all’esame dell’Assemblea legislativa”.

“Mi auguro che questa giornata diventi un appuntamento annuale che porti ad una discussione ampia e condivisa sulle strutture scolastiche di tutta la regione”.  Lo ha detto stamattina il presidente della Provincia, Giampiero Lattanzi, intervenendo agli stati generali della scuola organizzati a Villa Umbra dalla Regione Umbria insieme all’Ufficio scolastico regionale, all’Anci Umbria, all’Upi Umbria e alla Scuola umbra di amministrazione pubblica.

“Il periodo di empasse che le Province hanno vissuto, e stanno vivendo, – ha sottolineato poi il presidente – ha portato notevoli problemi legati alla carenza assoluta di fondi per le strutture delle scuole secondarie”. Lattanzi ha ricordato i dati dell’Upi nazionale diffusi ieri ed ha sottolineato che, a fronte del solo 14 per cento di risorse stanziate per gli istituti superiori rispetto al totale, in Umbria la Regione abbia messo fondi importanti a disposizione delle due Province.

“Questo ci aiuta ad affrontare e risolvere alcune priorità che erano emerse – ha puntualizzato il presidente – anche se il tema della disponibilità di risorse strutturali nel tempo è ancora sul tavolo. Speriamo che anche dal governo nazionale nelle prossime settimane arrivino quei segnali positivi chiesti dall’Upi”. Lattanzi ha inoltre commentato positivamente l’istituzione della cabina di regia promossa dalla Regione Umbria “che fornisce – ha detto – un punto di riferimento certo e organico dove predisporre e discutere la programmazione pluriennale”.

“Questo momento di concertazione – ha detto De Rebotti – è molto importante perché ci permetterà di affrontare concretamente le tante tematiche che vedono la scuola umbra entrare in una fase di ristrutturazione fatta di scelte determinanti. La nostra realtà di piccoli comuni ci ha portato a cercare di mantenere nelle piccole realtà le scuole che rimangono presidi importantissimi permettendo alle giovane famiglia di restare nel paese dove sono nate, evitando così, uno spopolamento difficile da arginare”. “Il periodo di empasse che le Province hanno vissuto, e stanno vivendo, – ha sottolineato Lattanzi – ha portato notevoli problemi legati alla carenza assoluta di fondi per le strutture delle scuole Secondarie. Mi auguro che questa giornata diventi un appuntamento annuale che porti ad una discussione ampia e condivisa sulle strutture scolastiche di tutta la regione”.  “Ringrazio l’Assessore regionale alla Scuola Antonio Bartolini  – ha detto Masciolini -che con questa iniziativa ci permette di prendere in esame tutte le principali questioni del sistema dell’educazione e della formazione con un metodo in cui tutti gli attori fondamentali di tale sistema sono chiamati ad un confronto diretto e serrato in grado di mettere in evidenza i principali nodi di tali tematiche dando un  contributo all’elaborazione di qualche risposta. La discussione di oggi avviene in uno scenario di profondi cambiamenti che investono il nostro contesto sociale ed economico, così come in un clima in cui la sicurezza dei nostri edifici scolastici è tornata prepotentemente al centro dell’agenda politica del nostro Paese.

Penso sia ormai patrimonio comune di tutti il tema della sicurezza dei nostri edifici scolastici. I recenti eventi sismici lo hanno riportato prepotentemente al centro del dibattito e dell’agenda politica del nostro Paese. Su questo c’è ormai un clima nuovo al quale consegue una crescente attenzione ed un’importante mole di risorse a disposizione per la nostra Regione.

Come ho più volte ricordato nei giorni scorsi ed in altri appuntamenti pubblici, possiamo senza dubbio guardare con ottimismo al futuro dell’edilizia scolastica dei nostri territori.

Abbiamo di fronte una grande occasione e non dobbiamo sprecarla. Da questo punto di vista risulta molto utile l’istituzione della cabina di regia promossa dalla Regione perché garantisce all’intero sistema un luogo stabile di confronto per approntare una programmazione pluriennale che, grazie alle risorse già stanziate e a quelle che verranno, permetterà di dare risposte ad una grande parte dei problemi dei nostri edifici scolastici”.

All’interno di questo quadro, in cui tutte le questioni oggetto dei tavoli di lavoro di questa giornata svolgono un ruolo fondamentale, mi piace porre l’attenzione su 3 aspetti nodali per la scuola di oggi e di domani: 1)  In un mondo in cui i fenomeni migratori rappresentano e rappresenteranno un fenomeno caratterizzante la nostra società, la scuola è e sarà il luogo principe in cui ha luogo quel processo di integrazione in grado di garantire la convivenza civile delle future generazioni e la tenuta del nostro sistema economico e sociale. Il sistema scuola (istituzioni, istituti scolastici, dirigenti, insegnanti, famiglie) ha l’obbligo di attrezzarsi e di concentrare risorse umane, culturali e finanziarie su questa importante questione. 2) Il sistema produttivo del nostro Paese è oggetto di un profondo cambiamento sia dal punto di vista della qualità delle produzioni e dei settori produttivi, sia dal punto di vista dei processi di produzione. Il nostro sistema educativo e formativo non può non adeguarsi a questi importanti cambiamenti diventandone protagonista ed assumendo un ruolo di riferimento per il proprio territorio. Un adeguamento che deve riguardare l’organizzazione e la strutturazione degli indirizzi, ma che deve concentrarsi soprattutto sugli apprendimenti, per i quali luoghi e dinamiche sono profondamente cambiati alla luce delle rapide innovazioni tecnologiche e delle relazioni sociali che caratterizzano le nostre comunità. 3)  Il tema che mi interessa più da vicino per le delicate deleghe che mi sono state assegnate riguarda l’edilizia scolastica ed è necessario chiarire che per sviluppare dei buoni contenuti occorrono contenitori adeguati alla sfida.Penso sia ormai patrimonio comune di tutti il tema della sicurezza dei nostri edifici scolastici. I recenti eventi sismici lo hanno riportato prepotentemente al centro del dibattito e dell’agenda politica del nostro Paese. Su questo c’è ormai un clima nuovo al quale consegue una crescente attenzione ed un’importante mole di risorse a disposizione per la nostra Regione.Come ho più volte ricordato nei giorni scorsi ed in altri appuntamenti pubblici, possiamo senza dubbio guardare con ottimismo al futuro dell’edilizia scolastica dei nostri territori.Abbiamo di fronte una grande occasione e non dobbiamo sprecarla. Da questo punto di vista risulta molto utile l’istituzione della cabina di regia promossa dalla Regione perché garantisce all’intero sistema un luogo stabile di confronto per approntare una programmazione pluriennale che, grazie alle risorse già stanziate e a quelle che verranno, permetterà di dare risposte ad una grande parte dei problemi dei nostri edifici scolastici. Credo però che occorra rilanciare.E cogliere questa occasione non solo per rendere le nostre scuole più sicure, ma anche per renderle più adeguate a quell’ambizioso ruolo di riferimento per il territorio che le nostre istituzioni scolastiche devono assumere sempre di più. Ed allora, penso che anche grazie agli strumenti che le singole scuole con il loro protagonismo possono attivare (penso ai PON, allo school bonus, …), si debba cogliere l’occasione per rendere i nostri contenitori più moderni, più tecnologici e  maggiormente funzionali agli apprendimenti. Credo che la giornata di oggi possa rappresentare un altro importante tassello di quel percorso virtuoso in grado di garantire scuole più sicure, più moderne e più adeguate all’importante ruolo che svolgono e dovranno svolgere sempre di più per il nostro Paese.

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