Sentieri, la Regione vara il disciplinare tecnico per l’allestimento della rete dei sentieri

PERUGIA – In cammino sui percorsi della rete sentieristica dell’Umbria, resi il più possibile fruibili da tutti,  guidati da una segnaletica chiara e omogenea su tutto il territorio regionale. Segna un importante passo in avanti l’attività di riordino della rete escursionistica portata avanti dalla Regione: su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Giuseppe Chianella, la Giunta regionale ha adottato il “disciplinare tecnico per l’allestimento della rete dei sentieri della regione Umbria” che affronta “le tematiche legate alla omogeneizzazione delle loro caratteristiche – spiega l’assessore – stabilendo sia la tipologia dei segnali e i criteri di numerazione dei percorsi, sia i criteri da rispettare nei progetti di allestimento o di manutenzione straordinaria dei sentieri, anche in vista del miglioramento dell’accessibilità a tutte le categorie di fruitori”.

L’obiettivo è quello di “mettere a disposizione infrastrutture efficienti e organizzate anche ai fini escursionistici e turistico-ricreativi, facilitandone la percorribilità e favorendo l’attrattività dei luoghi”. Della rete degli itinerari pedonali fanno parte “i sentieri di interesse nazionale o interregionale, come il Sentiero Italia, il Sentiero Europa 1, La via di Francesco, che costituiscono la struttura portante a cui si lega una rete locale che consente di esplorare il territorio alla ricerca delle particolarità ambientali, naturalistiche, paesaggistiche e culturali, delle produzioni tipiche agroalimentari o artigianali. Una rete ben organizzata di itinerari segnalati per la fruizione escursionistica e turistica e che si possono percorrere agevolmente – sottolinea – offre un’occasione privilegiata e di conoscere il territorio. Una grande opportunità per lo sviluppo economico locale, in particolare nelle aree cosiddette marginali”.

“Fondamentale – rileva l’assessore – in questa attività di riorganizzazione e di valorizzazione della rete dei sentieri e più in generale dell’intera rete escursionistica umbra, che comprende gli itinerari ciclabili e le ippovie, è il contributo del Cai, il Club Alpino Italiano, dell’Umbria con cui la Regione ha stretto da anni un rapporto di collaborazione e che vanta una esperienza ultradecennale specifica e collaudata in materia, oltre ad essere impegnata insieme alla Regione per la migliore gestione e promozione della rete dei sentieri. Con il Cai Umbria – aggiunge – abbiamo affrontato il tema della numerazione dei sentieri, giungendo a una zonizzazione accorpata per nove ambiti geografici, raggruppati in cinque aree. Siamo inoltre impegnati per la realizzazione di un catasto regionale della rete sentieristica”.

Nel disciplinare, per quanto riguarda sia la segnaletica sia i criteri di numerazione sono state prese in considerazione le tipologie già utilizzate dal Cai “che costituiscono ormai uno standard a livello nazionale”. La segnaletica per l’identificazione dei sentieri, articolata in verticale e orizzontale, univoca quanto a forma, colori e dimensioni, riporterà informazioni sulla fruibilità del tratto, sul grado di difficoltà e sugli aspetti del contesto territoriale attraversato dal sentiero. La numerazione, rilasciata dalla Regione e basata su aree omogenee, identificherà univocamente i sentieri sull’intero territorio regionale: si eviteranno così omonimie e conflitti di identificazione, anche in previsione della futura realizzazione del catasto regionale della rete escursionistica.

Prioritaria l’accessibilità: nel disciplinare tecnico adottato dalla Giunta regionale si rimarca che “deve essere garantita l’accessibilità alle diverse disabilità delle persone con opportuni accorgimenti atti a rendere fruibili in tutto o in parte i sentieri”. Vengono definiti i criteri di redazione dei progetti di allestimento dei sentieri e dei lavori di manutenzione straordinaria dei tratti della rete al fine del raggiungimento “di omogenei standard di qualità sia riguardo la sicurezza che la comodità di fruizione”. Devono essere analizzati “tutti gli elementi utili alla definizione del contesto naturale e antropico in cui si sviluppa il sentiero, così da poter mettere a punto interventi coerenti ed efficaci ai fini della fruizione”. Nel quadro conoscitivo vanno presi in considerazione il sistema dell’accessibilità (parcheggi di scambio, servizio di trasporto pubblico locale, barriere architettoniche) e quello dei servizi di supporto, quali quelli commerciali e sanitari.

 

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